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Chi è Giulia Sarti, la deputata bugiarda dei Cinque Stelle
NOME Giulia Sarti
LUOGO NASCITA Rimini
DATA NASCITA 13 agosto 1986
SETTORE Politica
NAZIONALITÀ Italiana
MILLENNIAL FACTOR Impaziente, Arrogante
Chi è
In politica, e non solo, chi ben comincia è a metà dell’opera. Ma è vero anche il contrario. Sarà la storia a giudicare ma, intanto, Giulia Sarti passerà agli annali come una delle prime – almeno la più mediatica – “mele marce” cadute dall’albero relativamente giovane del Movimento Cinque Stelle.
La riminese, classe ’86, era finita nel tritacarne dopo lo scandalo “rimborsopoli” che aveva coinvolto anche altri suoi colleghi in Parlamento. Solo che lei, dopo quell’inchiesta del programma Le Iene a febbraio 2018, aveva mentito ad oltranza per giustificare la mancata restituzione di parte dello stipendio da deputata, uno dei punti fondanti del suo partito. Ed alla fine è stata scoperta.
Anche se nel frattempo, la grillina – cresciuta politicamente in quel di Bologna, sede dei suoi studi in Giurisprudenza e delle sue prime “scorribande” pentastellate – era riuscita a farsi rieleggere alle elezioni successive, diventando presidente della Commissione Giustizia e lavorando perfino alla legge Spazzacorrotti.
Un anno dopo il ciclone dei mancati rimborsi, il vento della verità ha ripreso a soffiare inaspettatamente. A fine febbraio, stavolta 2019, salta fuori la notizia dell’archiviazione della denuncia per appropriazione indebita che Giulia Sarti aveva mosso contro l’ex fidanzato Andrea Bogdan Tibusche. In pratica, i magistrati hanno ritenuto false le parole della pentastellata, che aveva accusato l’uomo di essersi intascato 23mila euro.
Questo perché l’ex fidanzato, un informatico che l’aveva aiutata quando nel 2013 alcune sue foto hard erano finite in rete misteriosamente, è riuscito a dimostrare come la parlamentare fosse al corrente di tutto: «Facevamo il bonifico online, mandavamo la ricevuta al M5S e quindi revocavamo il bonifico».
L’agguerrito ex ha consegnato ai pm chat e mail delle conversazione tra i due. E sì, perché Giulia Sarti, oltre che mendace, pare essere finita fino al collo nella «coglioneria», parola che lei stessa scrive in una lettera destinata a Luigi Di Maio – nella quale cerca ancora di mistificare la realtà – e che prima sottopone alla lettura dell’ex fidanzato.
Ma era solo il preambolo per il cambio di rotta improvviso, quello che ha decretato l’inizio della fine: la decisione di denunciare il ragazzo, «per salvarmi la faccia», come aveva ammesso lei durante uno scambio di messaggi con l’uomo. «Però tesoro è finita, ora – scriveva con amarezza – devo restituire quei 23.500 euro».
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