Catalogo dei MILLENNIAL: Mauro Icardi. La tua enciclopedia dei millennial
Chi è Mauro Icardi, il goleador narcisista dell’Inter
NOME Mauro Emanuel Icardi
LUOGO NASCITA Rosario (Argentina)
DATA NASCITA 19 febbraio 1993
SETTORE Sport
NAZIONALITÀ Argentina, Italiana
MILLENNIAL FACTOR Narcisista, Iperconnesso, Impaziente
Chi è
Gol decisivi in campo e lusso strabiliante fuori dal rettangolo verde. Potrebbe essere la panoramica perfetta della vita del 99 percento dei calciatori più forti. Lo è anche per quella di Mauro Icardi con la prerogativa che lui di gol – e acquisti costosissimi – ne fa veramente tanti.
L’esistenza del fuoriclasse di origini italiane, però, non è sempre stata delle più semplici. E anche in questo punto coincide con quella di molti suoi colleghi. Quando aveva 10 anni, per esempio, la sua famiglia si trasferì in Spagna sognando un futuro migliore. Che in effetti arrivò, almeno per Mi9: prima la cantera del Barcellona e quindi la Serie A.
Una vita apparentemente divisa tra Inter, la squadra della quale era stato capitano fino alla crisi per il rinnovo del contratto, e Wanda Nara, l’invadente moglie nonché manager del tatuatissimo millennial. Lei è la madre delle sue due figlie ma del clan Icardi fanno parte anche i tre figli del precedente matrimonio di Wanda con l’ex amico di Mauro alla Sampdoria, Maxi Lopez.
Carriera e amore. Una lotta di cuore tra due mondi dove, a giudicare da una serie di eventi, a vincere è sempre la parte sentimentale. Sì, perché Mauro Icardi è e resta prima di tutto un romanticone col cash. Ne sono testimonianza i regali con i quali periodicamente cerca di sorprendere la sua dolce metà: dalla Range Rover per San Valentino, alla Bentley per il compleanno, alla Rolls Royce per un’altra occasione. In mezzo gioielli, abiti e viaggi ma anche i Rolex donati a ciascun compagno dell’Inter per ringraziarli per avergli permesso di raggiungere il titolo di capocannoniere in A. Tutto ovviamente condiviso su Instagram, perché altrimenti dove sarebbe il bello?
Nel 2016, a 23 anni, aveva già pubblicato un’autobiografia sulla sua vita. Una scelta frettolosa poco apprezzata dai suoi dirigenti. Un libro odiato dai tifosi della curva che arrivarono a minacciarlo per le parole che aveva riservato per loro: «Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo».