Catalogo dei MILLENNIAL: Pasha Lee. La tua enciclopedia dei millennial

10 Marzo 2022
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Chi era Pasha Lee, attore morto da soldato per difendere la sua Ucraina

NOME Pasha Lee
LUOGO NASCITA Eupatoria (Ucraina)
DATA NASCITA 10 luglio 1988; DATA MORTE 6 marzo 2022
SETTORE Cinema, Tv
NAZIONALITÀ Ucraina
MILLENNIAL FACTOR Determinato

Chi era

L’azzurro del cielo limpido e senza nuvole appoggiato su un fitto campo di piccoli fiori gialli. Un albero verde, rigoglioso e vitale al centro della scena. È la foto che Pasha Lee ha impostato come sfondo della sua copertina su Facebook il primo marzo 2022, pochi giorni prima della sua morte. Un omicidio di guerra. Quella della Russia di Vladimir Putin in Ucraina, una nazione azzurra, gialla e piena di vita, come quella foto bucolica. Vita, nonostante tutto. Nonostante la morte.

Attore, conduttore tv e doppiatore di 33 anni, Pasha Lee mai avrebbe pensato di dover interpretare il ruolo del militare nella vita reale. Tuta mimetica e quella bandiera azzurra e gialla sul braccio destro, come nella foto scelta per il profilo online dopo la decisione d’imbracciare le armi per difendere la sua gente dall’invasione. «Uniamoci», aveva scritto alla sua gente sempre quel primo marzo.

E che questo millennial, morto negli scontri violentissimi scoppiati alla periferia di Kiev, a Irpin, non pensasse alla guerra è evidente scorrendo poco più indietro la sua bacheca social, oggi trasformata in un muro del pianto. Foto in palestra, al lavoro, con la famiglia a Natale, gli auguri alla mamma. Felici e spensierati momenti di chi vive una vita normale. Come d’altronde la gran parte degli ucraini fino a pochi giorni prima del 24 febbraio.

Pasha Lee, nato nella zona della Crimea e quindi con esperienza, quanto meno emotiva, di cosa volesse dire un’occupazione russa, non ci ha pensato un attimo a rispondere positivamente alla chiamata alle armi del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Fin da subito ha deciso che fosse il caso di resistere. E lo ha fatto anche pubblicamente, nonostante la paura ma rimanendo fedele alla sua natura di personaggio pubblico.

La notizia della sua morte, confermata dal capo dell’Unione nazionale dei giornalisti, Serhiy Tomilenko, è stata accolta con tristezza dalla popolazione ucraina ma in giorni come questi, dove la guerra non dà tregua, il tempo per le commemorazioni è rimandato al futuro o relegato al web.

E proprio dalla rete, quella online e quella sotterranea della resistenza, si evince che quello di Pasha Lee non è stato un sacrificio vano. Non per le famiglie andate via per cercare rifugio, non per lo spirito degli ucraini rimasti in patria a combattere. La storia di Pasha, la sua morte ma soprattutto la sua vita, è oggi per loro ispirazione.

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