Artisti vs la guerra
Di solito scrivo pezzi divertenti, leggeri, di quelli che puoi leggere serenamente in pausa pranzo. Parlo di millennial, dell’essere single, dei 30 anni che ti arrivano addosso e neanche sai come è successo.
Oggi però voglio raccontarvi di un bel progetto: PutinPeace
A pochi chilometri da casa nostra c’è una guerra in corso fatta di bombardamenti, di città e vite distrutte e di persone esattamente come noi che da un giorno all’altro hanno dovuto riempire la valigia con pochi oggetti personali e scappare da casa loro.
I mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione come internet, i podcast o i giornalisti che sono in prima linea a raccontare quello che sta realmente accadendo ci fanno sentire forse ancora più vicini a queste persone e più coinvolti.
Sentiamo tutti un enorme senso di impotenza e cerchiamo di colmarlo come possiamo, facendo donazioni, portando vestiti e generi di prima necessità alle associazioni e rimanendo informati. Poi ci sono persone che decidono di fare qualcosa di davvero concreto.
L’azione di Putinpeace
È il caso di Putinpeace, una pagina Instagram che raccoglie le opere di artisti da tutto il mondo con l’intento di sottolineare il totale ripudio alla violenza dell’invasione Russa in Ucraina.
I fondatori sono Fabrizio Spucches (Catania 1987), Umberto Cofini (Padova 1993) e Andreana Ferri (Livorno 1992). Ma non si sono limitati soltanto a creare la pagina Instagram, due di loro, Umberto e Fabrizio, insieme a Francesco Perruccio sono partiti per il confine tra Romania e Ucraina per realizzare reportage, interviste, ritratti, video e aiutare i profughi.
Umberto e Francesco sono tornati in Italia portando con sé una famiglia di profughi, mentre Fabrizio continua il suo viaggio verso la Moldavia.
La pagina Instagram in pochi giorni ha già raccolto opere di opere di molti artisti anche celebri, da grandi personalità della fotografia come Oliviero Toscani o della moda come Jean Charles de Castelbajac e dell’arte con TvBoy, passando per decine di grafici, fotografi, illustratori, artisti visivi e video.
Put in Peace e PutinPeace!
Una vera esortazione alla pace utilizzando come unico strumento l’arte visiva.
Io sono una fiera sostenitrice della forza della parole, di quanto sia importante una buona comunicazione fatta di modi e toni corretti, ma ho scoperto anche che quello che una foto, un’immagine, un’opera d’arte può comunicare a volte, è molto più potente e immediato.
Sulla pagina Instagram Putinpeace ci sono interviste video che Fabrizio fa ai profughi. Tutte le interviste partono con una frase che è forse uno dei messaggi più potenti che ho sentito “Welcome to European Union”. E puntualmente al di là della telecamera compare un sorriso, una smorfia, un luccichio negli occhi che ti apre un mondo.
“The Gallery will close when the war is over”, questo è il claim della pagina, e io non posso che sperare che questa galleria venga chiusa davvero in tempi brevi.
Le parole a volte mancano di fronte a forme di violenza così devastanti e insensate. Cercare una ragione dove ragione non c’è risulta difficile e umanamente incomprensibile.
Ho preso in prestito le parole del poeta turco Nazim Hikmet che ha vissuto la guerra, l’esilio e l’allontanamento dalla sua terra. Nel 1940 scriveva :
La fine delle strade per certo è vicina
tutto quel che succede oggi
è al di là della ragione.
La terra è un pezzo di sapone:
scivola tra le mani.
Ogni creatura ha casa in qualche posto
il lupo non ha casa in nessun posto
quando la terra ti scivola tra le mani
diventi un lupo…
Ci saranno sempre prede e predatori come la storia ci racconta, ma ci saranno sempre persone che combatteranno e tenderanno la mano perché nel lungo percorso di pace esserci farà sempre la differenza.
PUTINPEACE cerca di fare la propria parte.
PUTINPEACE non vede l’ora di chiudere.
PUTINPEACE parla a nome di tanti perché Welcome to European Union.
Per condividere immagini, video, fotografie contro la guerra e per sostenere il progetto:
@putinpeace
#putinpeace