Il testo di Avocado Toast di Annalisa. Gli uomini non maturano: marciscono

31 Luglio 2019
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Gira in radio questa canzone di Annalisa, si chiama Avocado Toast, un testo definito dall’artista “surreale”. E in effetti qualcosa di strano lo si nota già al secondo verso, quando paragona il suo ragazzo a un bell’avocado toast. Si tratta di ittero, di un’illusione tipicamente Millennial (che ci fa vedere avocado ovunque) o di una metafora delle nostre relazioni con i ragazzi?

Millennial, la generazione avocado

Immaginatevi una buona fetta di Avocado Toast condita con olio, sale, lime e magari un po’ di pepe, delle uova al suo fianco e una grandissima tazza di caffè americano fumante. Chi non vorrebbe trovarsela sul tavolo ogni mattina. L’avocado toast è la pietanza della nostra generazione: un pochino hipster, cromaticamente armonioso per i social, semplice da preparare, buono e salutare.

Dicono che se i Millennial smettessero di comprare Avocado Toast, forse riuscirebbero a tenere i soldi per comprarsi casa… in realtà dovremmo risparmiare per 20 vite. E poi come fai a rinunciare al desiderio di un brunch gustoso quando vedi tutti quegli avocado lisci sullo scaffale del supermercato?

Ma ha i suoi difetti…. l’avocado non è un frutto semplice da trattare, ci mette il suo tempo per maturare, ma allo stesso tempo gli basta poco per marcire, prima che tu riesca a spalmarlo sul tuo desiderato toast. Comprare un avocado al supermercato è una scommessa che costa soldi, ma soprattutto pazienza, e basta poco perché il tuo frutto desiderato si trasformi in una palla verde, marcia e piena di sensi di colpa.

Ma…cosa significa il testo di Avocado Toast?

In un certo senso, come dice Annalisa nel testo di Avocado Toast, scegliere un avocado tra una sfilza di avocadi, non è molto diverso da scegliere un fidanzato.
Quando arrivi allo scaffale del supermercato li osservi tutti, li tocchi, finché non noti che uno è più carino degli altri. Avresti potuto scegliere un avocado qualsiasi, ma ci dedichi cura comparando la morbidezza al tuo desiderio di Avocado Toast. 

Ne prendi uno, giusta abbondanza, ma non perfettamente maturo: non vuoi mangiarlo subito ma non vuoi nemmeno aspettare mille anni perché sia pronto… sai come va in quei casi.
Così lo metti in un sacchetto e lo porti nel tuo appartamento. 

 

Le cose all’inizio vanno bene, lo appoggi sulla mensola della cucina e aspetti con calma. Gli mostri le tue ricette preferite per fargli capire come hai intenzione di cucinarlo, questa volta ci metti il piccante, oppure preferisci un Avocado Toast più leggero. Un giorno, quando sarà pronto preparerete insieme un brunch strepitoso per colazione. Nel frattempo lo controlli mentre cucini qualcos’altro, forse è maturo, ma non bisogna affrettare le cose, è giusto che si prenda il suo tempo. Ogni tanto lo tocchi per vedere se il momento arrivato ma, se non sembra disposto, lo rimetti con dolcezza sulla mensola della cucina.

Gli uomini non maturano: marciscono

Succede spesso che, più passa il tempo, più ti accorgi, con delusione, che diventa più duro, freddo, noti delle chiazze marroni sulla sua buccia un tempo lucida e verde. “Perché non maturi Avocado? Ho fatto qualcosa di male? Non vedo l’ora di spalmarti sul mio toast” gli dici. Ma poi ti rassegni: “Ok, prenditi il tempo che vuoi, aspetterò”.

Ripeti a te stessa che lo cose andranno bene, che non puoi rinunciare al tuo Avocado Toast, come nel testo di Annalisa.

 Infine, esasperata, provi di tutto: lo metti nel frigo facendolo raffreddare con altri frutti, in un sacchetto di carta marrone, in un foglio di alluminio, mentre cerchi su internet la giusta conservazione dell’avocado. E mentre lo tieni tra le mani pensi che forse, un altro sarebbe stato più verde, sarebbe maturato più rapidamente, avrebbe fatto un lavoro autonomo, ma tu gli vuoi bene comunque e lo appoggi ancora una volta sulla mensola.

Poi una mattina, forse per gola, credi che potrebbe aprirsi perché noti che si è leggermente ammorbidito attorno ai bordi. Tenendolo con la mano sinistra, afferri il coltello e premi sulla sua corazza, ma niente da fare. Oltre a procurati un leggero taglietto, la pressione del coltello sul guscio fa scivolare il tuo avocado, ancora troppo acerbo. E con l’acquolina in bocca lo guardi scivolare sul pavimento della cucina, mentre esce dalla porta di casa e rotola giù per le scale salendo sul primo di tram.

Ci vuole tempo prima che qualcun altro altro prenda il posto di quell’Avocado Toast col giusto condimento, che tanto avevi immaginato. Ma come dice Annalisa, nel testo di Avocado Toast, hai ancora un vuoto da colmare o la fame da tappare. Quindi torni al supermercato, ti avvicini alla bancarella della frutta un po’ spaventata e li guardi in faccia. “Forse sono io?” “C’è qualcosa che non va in me?” Chiedi a tutti gli altri avocadi.
“No tesoro, smettila di essere così drammatica, quello era soltanto un grandissimo stronzo” esclamano tutti insieme.

 

Avocado toast testo di Annalisa

Il cielo questa notte è un Van Gogh

lui sembra un avocado toast

una sparatoria di rose nel letto

tardi per uscire e per dormire presto

trasloco l’anima in un dropbox

io voglio colmare il vuoto che ho

con i piedi nudi sopra la brace

facciamo la guerra per fare la pace

Cosa vuol dire amo

forse non ci capiamo

apparecchiati su questo divano

con il coltello e le bacchette in mano

fai il bravo, fai il bravo

siamo yin e yang ma all’incontrario

siamo sotto sopra

siamo odi et amo

fai il bravo

Il cielo questa notte è un Van Gogh

lui sembra un avocado toast

una sparatoria di rose nel letto

tardi per uscire e per dormire presto

trasloco l’anima in un dropbox

io voglio colmare il vuoto che ho

con i piedi nudi sopra la brace

facciamo la guerra per fare la pace

Cosa vuol dire amo

forse non ci capiamo

su questo tappeto che è fatto di prato

non serve un guinzaglio mai nella mia mano

Facile confondere, difficile non rispondere

in bella vista nascondere un cuore pieno di polvere

quello che posso farti non lo sai

e quando l’hai capito bye bye

La casa è diventata un Mirò

io sembro un avocado toast

una sparatoria ho premuto il grilletto

ci andiamo domani a dormire presto

trasloco l’anima in un dropbox

io voglio colmare il vuoto che ho

con i piedi nudi sopra la brace

facciamo la guerra per fare la pace

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