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Carla Fracci ha svecchiato il mondo della danza classica

27 Maggio 2021
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Si è spenta l’étoile della Scala.

Carla Fracci, una delle migliori ballerine mai esistite, si è spenta poche ore fa.

Chi era Carla?

Ottantaquattro anni, centinaia di spettacoli, prima ballerina della Scala di Milano a soli 22 anni. Per la sua generazione, un’icona. Nasce a Milano nel 1936 e alla giovanissima età di 20 anni entra nel corpo di ballo più prestigioso d’Italia, di cui diventa immediatamente l’étoile. È lei la danzatrice stanca di cui scrive Eugenio Montale.

Dalla sua prima apparizione alla Scala di Milano appare subito chiaro che è destinata a rivoluzionare il mondo del balletto classico e, durante la sua lunga carriera, verrà contesa da molte compagnie internazionali. Carla, pur aprendosi a molte collaborazioni straniere, rimarrà sentimentalmente attaccata all’Italia e alla Scala, diventando così un idolo nell’immaginario di tutte le aspiranti ballerine.

«Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. […] Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite. E anche quand’ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Venivo anche sgridata: chi te lo fa fare, arrivi da New York e devi andare, che so, a Budrio… Ma a me piaceva così, e il pubblico mi ha sempre ripagato».

Perché Carla Fracci piace ai millennial?

Carla Fracci piace anche ai millennial perché il successo non ha mai oscurato la sua genuinità. Rimase infatti una personalità esuberante e coinvolgente, riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico come nessuna ballerina prima di lei.

La sua costanza e l’impegno non si esaurivano neppure quando toglieva le scarpette. Ha diretto centinaia di spettacoli e lavorato con i registi di tutto il mondo. Ha ballato con star internazionali e alcune fra le orchestre più importanti le chiedevano il bis prima ancora che il pubblico iniziasse a battere le mani.

La filosofia di Carla per le nuove generazioni

Non lasciava mai che le sue doti artistiche soppiantassero quelle umane. Carla onorava la passione per la danza lasciando trasparire un lato umano, amante della vita e della semplicità. La sua disinvoltura disegnava il carisma a cui le ballerine auspicano e i suoi insegnamenti sono ancora il vademecum di chiunque si avvicini al mondo del balletto classico.

Tenacia, perseveranza e disciplina sono solo una piccola parte di quel che rende una ballerina un’étoile, – diceva – bisogna sentire il talento uscire dalle proprie viscere e farsi coraggio, perché la danza è misteriosa, imprevedibile e imprendibile.

Gli insegnamenti di Carla per i giovanissimi

È proprio la devozione e il rispetto che poneva nel lavoro ad averle aperto le porte a spettacoli di fama internazionale come Lo schiaccianoci o Il Lago dei Cigni. Le sue esibizioni rimangono fra le più commoventi perché Carla non solo esprimeva le emozioni attraverso il corpo, ma viveva i suoi movimenti come un’estensione dei pensieri.

Proprio in questo stava la forza di Carla, l’estrema lungimiranza, la capacità di rinnovarsi, interpretare, proporre passi di danza rivoluzionari dentro un contesto radicato nei secoli. Carla ha reso il mondo della danza classica meno vecchio e più felice. Verrà ricordata come la pioniera di un’arte troppo spesso dimenticata; l’eleganza.

Foto in copertina: Misia22442 CC BY-SA 4.0

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