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Censura subito: finalmente un libro che ci fa sentire più intelligenti

13 Aprile 2019
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Ci sono libri che hanno come scopo quello di farci sentire più intelligenti. Non bisogna avere vergogna a dirlo, è così e basta. Abbiamo bisogno di essere intelligenti in giorni in cui ci viene detto tutto il contrario. Viene in nostro soccorso Censura Subito di Ian Svenonius.

Siamo gli ultimi nelle classifiche europee dei lettori, siamo circondati da analfabeti funzionali e tizi con l’anima grigia che non hanno mai annusato un libro guadagnano il quintuplo di noi.
Una volta studiavamo per farci strada nel mondo, oggi anche i più svogliati hanno una laurea breve. Dottori di sto c… Ma per alcuni i libri significano ancora qualcosa, sono un modo per restare a galla. Ogni giorno escono in libreria talmente tante chilate di merda che è quasi impossibile orientarsi nella scelta.
Eppure imperterriti continuate a cercare, a drizzare le antenne, a essere convinti che leggere serva davvero a qualcosa. E ogni tanto arrivano anche belle sorprese come Censura Subito di Ian Svenonius, appena uscito per Nero. Spacca. Per gran parte spacca. Avrei tolto una cinquantina di pagine qua e là per renderlo essenziale ma devo dire che è davvero divertente. È un libro colto scritto per i colti, un po’ snob, ma niente del livello Calasso o Borges per intenderci (P:S: ma a Calasso nessuno gli dice niente che plagia Borges in quel modo? Non è che siccome è il suo editore lo può razziare. Chiusa parentesi).

Credevo lo avesse scritto un filosofo, di solito quelli di Nero pubblicano roba di filosofi, ma leggendo lo trovavo così comprensibile, così chiaro. Era impossibile che lo avesse scritto un filosofo, quelli mettono nero su bianco paranoie indecifrabili. Censura Subito lo ha scritto Svenonius, che in terza di copertina viene definito marxista eretico e icona dell’underground. È un cantante, io non lo conoscevo ma è un cantante. Di solito diffido sempre dei cantanti che scrivono i libri ma devo dire di essermi ricreduto.

Svenonius parla come Tyler Durden di Fight Club, ne’ più ne’ meno. È figo in quel modo lì. Periodi corti e pieni di lucidità, svalvolio mentale dalla CIA  a Apple che ci controllano fino a John Lennon, dagli USA mangiamondo al Capitalismo, al twist come espressione più catastrofica della solitudine. Ian a tratti sembra un fuori di testa, uno di quelli che ha i ripetitori sul tetto per captare i segnali degli alieni e vive in una baracchetta di legno nel bosco stile Unabomber. Però, ecco, in Censura Subito ci sono dei gran passaggi che vale la pena ricordare.

Unico appunto: non propone una via alternativa al Sistema se non una completa e utopistica censura, diciamo una sorta di esortazione al boicottaggio. Niente di strutturato, niente di efficace. Solo slogan. Come dire è un gran libro di analisi e accusa, ma manca di una base germinale per creare un cambiamento. Questo lo rende tipicamente cool e nichilista, cinico. Come i tizi troppo intelligenti, quelli che ascolto chiacchierare in pubblico o che da ragazzo mi rapivano, ma poi ti ritrovavi che ti asciugavano fino alle due di notte a parlare di alieni mentre tu pensavi solo ad andare a letto. Dopo duecento pagine ti viene da dire: Ian…stabbono dai.

Però, quando si scrive conta una cosa sola: le palle. Questo Ian Svetonius ce le ha. E poi il libro è bello. Sembra un ciclostilato, una sorta di testo estrapolato dal deep web per fabbricare l’esplosivo in casa. E ha quella copertina trasparente che da sola vale il prezzo. Ultimo dettaglio: è piccolino, stile vangelo. Il che lo rende ancora più esoterico.

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