Pubblico quindi sono? 10 consigli per scrivere un libro facendo meno danni possibile

9 Agosto 2019
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Siamo arrivati a un punto della Storia in cui si scrive come non è mai accaduto prima. Certo, si tratta principalmente di post su Instagram, su Facebook, di cinguettii intelligenti e sardonici su Twitter, di commenti sotto i video di YouTube, di telecronache in gruppi privati mentre si guarda una serie tv. Fatto sta che scriviamo tantissimo.

Eppure sembra che l’italiano medio non sia pago di scrivere sui social o ai giornali (cosa che ormai si trasla in insulti sotto gli articoli) ma voglia entrare nell’Olimpo di quelli che hanno pubblicato un libro.

Intendiamoci, tutti hanno il diritto di scrivere le proprie memorie, le proprie avventure giovanili, sessuali e non, i propri pensieri, come novelli Leopardi. Ma siamo sicuri che il mondo abbia bisogno di conoscerli?

Guardando i libri che escono oggi sembrerebbe che il mercato dica di sì: pubblicate, siori, pubblicate che male non fa.

Allora cerchiamo quantomeno di non fare danno.

Perciò eccovi alcuni piccoli consigli per scrivere un libro nel caso in cui non possiate proprio trattenervi dal farlo e dal cercare di pubblicarlo, dati nella speranza che questi consigli possano incoraggiare chi è motivato e scoraggiare tutti gli altri.

  1. L’italiano non è un’opinione. Quando si scrive qualcosa sarebbe bene cercare di fare attenzione a grammatica e sintassi. La licenza poetica esiste ma, prima di avvalersi di essa, occorre conoscere le regole e solo dopo ribaltarle. Esistono, a tal proposito, diversi manuali utili ma anche la grammatica delle medie funge benissimo.
  2. Preparatevi una scaletta: quale che sia l’argomento di cui scriverete, stilate prima un progetto di massima, vi aiuterà a non perdervi.
  3. La prima non è mai buona: lo so, è frustrante ma la prima stesura non è mai la migliore. Perciò armatevi di pazienza e rileggete, limate e correggete.
  4. Scrivete per necessità e non per vanagloria. Se davvero sentite il bisogno fortissimo di mettere su carta i vostri pensieri fatevi sotto, ma se volete solo compiacervi di voi stessi chiamate un amico al telefono e raccontategli ciò di cui volete scrivere. Forse l’ego non ne gioverà ma il mondo sì.
  5. Leggete tanto. Sarebbe cosa buona e giusta, prima di scrivere, aver letto tanti libri e pure poesia. Tranquilli, non vi rovinerà lo stile, casomai potrebbe farvi capire che quello che volete dire l’hanno già scritto e anche meglio di quanto fareste voi.
  6. Fare autocritica. Sull’onda dell’entusiasmo si buttano giù pagine e pagine ma è consigliabile lasciarle poi riposare e rileggerle dopo qualche tempo. Stralciate tutto quello che non vi convince.
  7. Fatevi aiutare da un professionista. Se avete concluso un romanzo ma volete un parere esterno potreste organizzare una lettura di famiglia (gratuita), ma se volete un servizio professionale rivolgetevi a un’agenzia o a un editor. A proposito: questo genere di servizio di solito si paga.
  8. Autopubblicazione? Può essere un’idea se non avete ambizioni letterarie, se volete regalare il libro ad amici e parenti e odiate l’establishment editoriale.
  9. Pubblicare con una casa editrice. Se credete nel vostro libro, provate a inviarlo alle case editrici, possibilmente dopo aver verificato che sia affine alla loro linea editoriale (no allo spam generico).
  10. Ricordate: per pubblicare con una casa editrice NON si paga. Diffidate dall’editore che vi chiede denaro per pubblicare il libro o di acquistarne delle copie obbligatoriamente.

Disclaimer: l’autrice di questo articolo non ha pubblicato nessun libro, inteso come romanzo, e fornisce consigli dettati solo dal buon senso e da alcuni anni di conoscenza editoriale.

 

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