Las Vegas: da buco-di-culo del mondo a nuova Ibiza dei millennial

18 Aprile 2019
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Tutto quello che c’è da sapere sulla destinazione più polverosa e più amata dai millennial

Il millennial, sentendo parlare di Las Vegas, è cresciuto immaginandosi storie pazze hollywoodiane, “notti da leone”, Elvis Presley che canta “Viva Las Vegas e altri stereotipi imposti dai media che trasformano la piccola città nel deserto nella “Disneyland degli adulti“.

Nel 2017 ha registrato un’affluenza di turisti millennial pari al 38% (ndr un numero folle se ci pensate) ed è diventata meta musicale di artisti come Drake, Cardi B e altri multimilionari americani.

Ma se vi dicessimo che Las Vegas non è sempre stata così? Se vi dicessimo che inizialmente era il cimitero delle carriere musical?

La nascita

Las Vegas è nata come la città che non dovrebbe nemmeno esistere. Infatti nel 1905, anno di fondazione era semplicemente un’oasi nel deserto del Nevada.

In quegli anni la città è stata usata come deposito per i proventi illeciti dei mafiosi, per attività di copertura oppure come piattaforma per i test nucleari. Per concludere, a Vegas arrivavano gli artisti in pensione o falliti per tentare di rilanciare le loro carriere al tracollo.

I primi successi di Las Vegas

Solo dal 1944 si iniziò a parlare di questa città come il posto ideale per l’entertainment, gli show e la musica. Tutto nacque da un giovane italo-polacco omosessuale nato negli Stati Uniti, Władziu Valentino Liberace, o semplicemente conosciuto con il nome di Liberace (ovviamente pronunciato dagli inglesi “Liberàci”).

Liberace, per una settimana intera, si esibì in uno show di sua proprietà al Last Frontier Hotel per “soli” 750 dollari, ma lo show fu un successone e già dalla settimana successiva il suo cachet raddoppiò. Lo show non era altro che un musical che prese il nome di “Mr. Showmanship“.

Negli anni ’70 Liberace prese il nome di “Il re della Strip” (ndr la Strip non è altro che la via principale della città) e guadagnava circa 300mila dollari a settimana, una cifra equivalente a 1.500.000 dollari nei giorni nostri.

fonte: sito Vegas

Durante l’impero di Liberace altri artisti performarono a Las Vegas, ma erano tutti show di fine carriera. Uno di questi artisti era Elvis Presley che nel 1956, per due settimane, performò al New Frontier Hotel e guadagnò 15.000 dollari riempiendo l’hotel di fan di mezza età.

Elvis ritornò a Las Vegas nel 1969 per uno show durato 7 anni, ma agli inizi degli anni Settanta l’ambiente musicale cambiò grazie ai The Rat Pack, gruppo di Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr.

La città del Nevada fu ribattezzata il “cimitero degli artisti” fino agli anni 90, anni in cui le radio dei College diedero una svolta alla città.

I party, le radio e i fan

Negli anni ’90, la Golden Age dell’hip hop americano, due studenti dell’University of Nevada (UNLV), portarono la musica hip hop nei locali grazie allo show radiofonico “Word Up. Larry Larr DJed e Warren Peace erano i conduttori di questo programma e, proprio grazie a loro, il suono urban favorì l’apertura di nightclub popolate da persone più giovani che si muovevano a ritmi di musica hip hop o dance.

Fonte: Rap Burger

Nel 1996 aprì uno dei più importanti nightclub dell’epoca, Utopia. Utopia ospitò serate dance e hip hop, ma soprattutto ospitò il Drai’s After Hours, il party di Victor Drai tutt’ora dominante per quanto riguarda il genere hip hop.

Con l’arrivo del nuovo millennio nuove porte si stavano aprendo nella “Città del peccato”

Il boom dei primi anni Zero

Britney Spears e Justin Timberlake improntarono qui i loro successi discografici, ma ben altro si stava muovendo a Las Vegas.

Nel 2003, Celine Dion avviò il suo show della durata di quattro anni, intitolato A New Day, che divenne noto come lo show che generò il maggior profitto nella città, ovvero 385 milioni di dollari.

Intanto il nightclub Ice collaborò con Spike TV per trasmettere i dj set dei maggiori volti della musica elettronica mondiale, volti come Armin Van Buuren, Tiesto e molti altri.

Venne così trasmesso in televisione lo show The Club. Fu proprio grazie a questo show che Paul Oakenfold, uno dei più importanti dj di musica elettronica della storia, avviò la sua serata, Perfecto, al Rain nightclub presso il Palms Resort di Las Vegas.

Las Vegas risentì molto della grande crisi americana, ma la musica stava riportando la città al suo periodo migliore di sempre.

Oggi: the new Ibiza

La musica EDM ha conquistato i club americani e Las Vegas è proclamata la nuova Ibiza dalla dj Miss Cleo.

Fonte EDMTunes

Dal 2010, dj come Calvin Harris, Tiesto, David Guetta, Skrillex, Afrojack e molti altri affollano i nightclub sulla Strip.

Nel 2013 Britney Spears ha lanciato uno show della durata di 4 anni a Las Vegas con grandi ospiti chiamati periodicamente.

Nel 2014 nasce la “casa dell’hip hop”, il Drai’s Night & Day Club, che vede ogni settimana ospiti del mondo hip hop come i Migos, Drake, 2 Chainz e molti altri.

Oggi Vegas è una tappa fondamentale per Millennial da tutto il mondo. Nightlife, casinò, shopping, cocktail e molto altro sono all’ordine del giorno, o della notte nel caso vogliate trasformarvi in vampiri. E voi siete pronti a vivere la vostra notte da Millennial nella Città del Peccato?

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