I 600 giurati del Premio Strega Giovani 2019, messi davanti alla dozzina dei nomi candidati allo Strega “maggiore”, hanno scelto proprio Fedeltà di Marco Missiroli.
Il romanzo, a differenza del precedente Atti osceni in luogo privato, non è un racconto di formazione bensì di crisi e fragilità (soprattutto di personaggi poco più che Millennial).
Abbiamo Carlo, un professore universitario frustrato che si è invaghito di Sofia, sua giovane allieva. Abbiamo Margherita, sua moglie, e in mezzo a loro il sospetto di un tradimento.
A questa dinamica già precaria si aggiunge Andrea, il fisioterapista che tenterà, suo malgrado, la fedeltà di Margherita.
Contrariamente a quello che può sembrare però Fedeltà è un romanzo sulla fedeltà a se stessi a dispetto della coppia, delle convenzioni e delle aspettative sociali. Ed è con molta maestria che Missiroli ci racconta due modi diversi di intendere questa fedeltà.
Da un lato abbiamo Carlo, consapevole della propria inettitudine e incapace al punto da non riuscire a consumare un vero tradimento. Dall’altro abbiamo Margherita, talmente conscia di sé da sapere affrontare il peso del tradire e le sue conseguenze senza per questo incrinare il rapporto col marito.
La domanda che a questo punto sorge è “ma un romanzo del genere interessa a dei sedicenni”?
La risposta è un chiaro sì. Se andiamo oltre la trama, infatti, troviamo una scrittura impietosa verso i protagonisti e a volte anche involuta, che rispecchia in una certa misura il parlato.
Probabilmente a conquistare il giovane pubblico è stata però la fondamentale verità di quanto Missiroli racconta: la vita e nient’altro, insomma.
Adesso non ci resta che aspettare il 5 luglio e vedere se Fedeltà riuscirà a fare breccia sulla giuria over e a sbancare anche il Premio Strega “ufficiale”.
LEGGI ANCHE:
Esistono Persone Normali? Sally Rooney risponde col suo nuovo romanzo
La pizza per autodidatti, breve compendio sulla vera religione nazionale
Il ritratto di Dorian Gray racconta la vita di un tipico Millennial alle prese con i selfie