La Festa del gatto cade di venerdì 17: sfiga o tempismo perfetto?

17 Febbraio 2023
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La Festa Nazionale del Gatto dal 1990 ricorre ogni anno in Italia il 17 febbraio. Il caso ha voluto che per il 2023 cascasse proprio in una giornata la cui combinazione di numeri e di giorni è tradizionalmente considerata sfortunata: venerdì 17.

Da non confondere con l’International Cat Day, festeggiato l’8 agosto in tutto il mondo, la Festa Nazionale del Gatto vuole celebrare l’amico a 4 zampe più indipendente e king che ci sia con affetto e, in alcuni casi, con vere e proprie iniziative (eventi, letture, mostre etc.). Sebbene esista una festa internazionale, sono molti i paesi che hanno scelto di festeggiare il gatto con una particolare giornata nazionale. Per l’Italia e la Polonia è il 17 febbraio, per gli Stati Uniti il 29 ottobre, per il Giappone il 22 febbraio e per la Russia è il 1° marzo.

Insomma, pare proprio che il gatto abbia al suo cospetto una quantità industriale di umani pronti a venerarlo e a elogiarlo come fosse il solo e unico re. Se consideriamo il mood vanitoso e altezzoso tipico del felino, in effetti questa ricorrenza potrebbe sì esaltarlo, ma potrebbe anche arrivare a tediarlo.

Perché il 17 febbraio è la Festa del Gatto?

La Festa del Gatto è stata istituita ufficialmente in Italia il 17 febbraio 1990. La giornalista “gattofila” Claudia Angeletti propose un referendum tra i lettori e le lettrici di Tuttogatto (rivista dedicata al felino) per selezionare il giorno in cui potere celebrare tutti i gatti del mondo. Tra le proposte raccolte a colpire maggiormente il cuore di Angeletti ci fu quella di Oriella Del Col, che la scelse come vincitrice.

I motivi che la signora Del Col offrì in merito al 17 febbraio sono ancora oggi considerati molto validi, oltre che originali. Anzitutto il mese: febbraio è il mese dell’Acquario (dominato da Urano), segno zodiacale degli spiriti liberi e anticonformisti e il gatto, in tale descrizione, ci sguazza proprio bene. È infatti risaputo che i gatti, per quanto dolci e fedeli, amino in realtà starsene per i fatti loro e non abbiano assolutamente voglia di seguire le regole.

Non solo: culturalmente e tradizionalmente il mese di febbraio è sempre stato definito «il mese dei gatti e delle streghe», quindi tutto torna, se ci pensiamo.

Da non sottovalutare anche la questione numerica, probabilmente uno degli aspetti più misteriosi di tutta questa storia felina. Il numero 17, nella tradizione italiana, è considerato un numero sfortunato: vi dice niente l’espressione Eptacaidecafobia (dal greco ἑπτακαίδεκα “diciassette” e φόβος phóbos, “paura”)? Si tratta della paura del numero 17 e pensate che cosa può accadere se lo si associa al giorno venerdì!

Dietro il numero 17 e l’immagine del gatto si cela un’altra curiosa interpretazione, legata in toto a giochi di parole e simbolismi: pensate al numero 17, ora scrivetelo con i numeri romani (XVII) e anagrammatelo. Curioso che esca proprio VIXI, vero? In latino vixi equivale alla prima persona singolare dell’Indicativo Perfetto attivo di vivō e si traduce con ho vissuto. Pensando ora all’antica credenza secondo cui i gatti avrebbero ben 7 vite, tutto il quadro sembra coincidere alla perfezione.

Ci sono paesi nordici in cui il numero 17 è in realtà considerato un numero fortunato e lo si legge nell’accezione: «Vivere una vita per sette volte», proprio come fa il gatto nell’immaginario collettivo.

I simboli del gatto: credenze e interpretazioni

Quello del gatto è sempre stato un simbolo molto utilizzato ma, cat lovers non me ne vogliate, la sua accezione più diffusa nell’antichità era totalmente negativa. È stata l’Istituzione ecclesiastica ad anticiparne l’immagine “sfortunata”: il gatto era associato alle streghe e, se la nostra biblioteca mentale non sbaglia, le streghe non erano particolarmente amate. Il gatto e le streghe è un quadretto di famiglia che nel corso degli anni ha continuato a esistere ed è diventato anche piuttosto noto: basti pensare a Sabrina Spellman e al suo Salem, un gatto nero particolarmente acido ma totalmente fedele.

Artisticamente parlando, se dipinto in situazioni di litigio con un cane, il gatto diventava simbolo di inganno e di tradimento, valore opposto alla fedeltà rappresentata dal cane. Quando, però, il cane era dipinto con un guinzaglio, l’interpretazione era solita ribaltarsi, affidando così al cane il simbolo di prigionia, mentre al felino, suo nemico per eccellenza, si proiettava il simbolo della libertà.

Gatto sfortunato, gatto libero e anche gatto magico: sapevate che nei quadri in cui si rappresentavano alchimisti i gatti erano sempre presenti? Ebbene sì, il gatto era considerato un animale magico e la sua presenza accanto al focolare casalingo era d’obbligo, soprattutto quando si trattava di ricerche mistiche verso i tempi passati.

Potente e notturno, il gatto era spesso associato anche al grande tema dell’aldilà: se da una parte il cane guidava l’anima verso il mondo dopo la morte, il gatto si pensava fosse in grado di segnalare eventuali pericoli e creature dalle malvage intenzioni. Dopotutto, se ben ci pensiamo, il gatto è l’animale notturno per eccellenza e i suoi occhi riescono a destreggiarsi sinuosamente anche nelle ore più buie senza pericoli o ostacoli.

Infine, ma non per importanza, il gatto è associato anche alla nascita e alla fertilità: nella mitologia norrena, ad esempio, sono proprio dei gatti a guidare il carro della dea Freyja, indicando quindi buon auspicio per tutte le nuove vite. Il gatto simboleggia la vita e forse la storia del numero 17 non è poi così strana: com’è meraviglioso il mondo dei simboli!

Ma allora venerdì 17 porta davvero sfiga?

La Festa del gatto nel 2023 cade proprio di venerdì 17: incredibile che cosa riesca a fare il tempismo mixato alle credenze popolari. L’Italia festeggia il gatto nel giorno culturalmente considerato il più sfigato di sempre (almeno, per il popolo italiano è così).

Tra Pitagora e la numerologia (il 17 era antipatico ai seguaci di P. perché si trovava in mezzo tra il 16 e il 18, gli unici due numeri in grado di rappresentare tanto l’area, quanto il perimetro di un quadrilatero), le questioni bibliche, il latino con il suo XVII/VIXI e la storia di Luigi XVII (il figlio di Luigi XVI che morì a soli 10 anni in carcere e che, dopo il restauro della monarchia, assunse il nome di Luigi XVIII), il numero 17 si porta dietro numerose interpretazioni spesso tutte negative.

Gatti neri, venerdì 17, misteri e superstizioni: è già complicato vivere in generale, non vorremmo mica attaccarci a questi simbolismi e credenze, vero?

La Festa del Gatto non aspetta altro che essere celebrata, perciò prendete il vostro amico peloso, coccolatelo e fatelo sentire un vero Re (come se non fosse sempre così).

Buona Festa del Gatto a tutti e a tutte!

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