La Giornata internazionale contro l’omofobia è necessaria
È dal 2004 che ogni 17 maggio dell’anno si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. La data è stata selezionata dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea a 14 anni dalla decisione (saggia, ndr) di eliminare l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.
Se da una parte può sembrare quasi assurdo che ci debba ancora essere una giornata dedicata a temi come questo, dall’altra la sua esistenza è importante, potremmo dire essenziale. Nonostante i numerosi traguardi raggiunti dalla comunità LGBTQIA+, nel 2023 sono ancora molte le categorie marginalizzate e sono ancora troppi i casi di discriminazioni delle stesse. Benché se ne dica, gli stereotipi persistono e certe mentalità non riescono ad andare oltre i pregiudizi e tutti quei luoghi comuni pericolosi. Sì, perché quando si parla di stereotipi e pregiudizi, in casi come questo, si parla di pericolo. La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia mira a sensibilizzare le persone sul tema e a trasmettere messaggi che contrastino proprio tali fenomeni: ce n’è davvero bisogno.
Facciamo chiarezza sui termini: i significati di omofobia, bifobia e transfobia spiegati in modo semplice
Spesso ci sembra di conoscere il significato di tutte le parole che sentiamo, ma poi ci ritroviamo a doverlo spiegare a voce e puntualmente facciamo fatica a formulare un’espressione semplice e chiara. La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia parla di discriminazioni verso determinate “categorie” dell’essere umano, ma quali sono i loro significati?
- Omofobia: Avversione ossessiva per le persone omosessuali e l’omosessualità in generale. Si tratta di un’avversione dal duplice aspetto: fobia di scoprirsi omosessuali e fobia di chi lo è già;
- Bifobia: Avversione ossessiva per le persone bisessuali e per la bisessualità in generale. Uno stereotipo che colpisce le persone bisex? La credenza secondo cui la bisessualità non esista e che siano tendenzialmente persone confuse e indecise, in cerca costante di sperimentazione;
- Transfobia: Avversione ossessiva nei confronti delle persone transessuali e per la transessualità in generale. Le persone transgender ancora oggi sono colpite da pregiudizi e spesso sono vittime di violenza.
Giornata internazionale contro l’omofobia: che cosa è cambiato in Italia e che cosa, invece, deve cambiare?
È vero, sono stati fatti passi in avanti, ma il 17 maggio deve essere celebrato ancora e ancora e per sempre. La Giornata internazionale contro l’omofobia non deve essere dimenticata, ma in primo luogo non devono essere dimenticate le categorie colpite dalle discriminazioni. Siamo nel 2023, eppure in 67 Paesi l’omosessualità è considerata un reato, ma l’Italia, almeno in questo, è avanti. Meno avanti sul fronte delle unioni civili: in Italia, nel 2023, il matrimonio tra coppie omosessuali non è ancora legale e la strada a quanto pare non sarà né corta, né semplice. Non meno rosea la situazione sulle adozioni: in Italia le persone facenti parte della comunità LGBTQIA+ non possono adottare bambini/e, privandole dunque di creare una famiglia.
Considerando che fino a qualche anno fa le persone omosessuali potevano essere arrestate “per plagio”, non potevano donare sangue ed erano considerate le uniche cause dell’Aids, di passi avanti ne sono stati fatti. Ma non basta.
Sono ancora troppe le discriminazioni rivolte alla comunità LGBTQIA+ e solo prendendo coscienza della situazione, grazie anche alle nuove generazioni nettamente più aperte rispetto a quelle “di una volta”, qualcosa potrà ancora cambiare. Dovrà farlo.