Il cielo in una stanza testo è conosciuta per essere una delle canzoni più romantiche della musica italiana. Eppure, con l’amore romantico che tutti noi immaginiamo, c’entra proprio un c…
Ho sempre pensato che questa canzone, scritta nel 1961 da Gino Paoli, fosse un’ode ad un amore maturo, puro, quasi immacolato come l’immagine di quella stanza che si riempie di alberi e del soffitto che si trasforma in un cielo azzurro. Un amore così potente che nel testo della canzone diventa sinonimo dell’infinito. In realtà la vera storia che si cela dietro queste brevi strofe, che hanno fatto la storia della musica italiana, è un po’ diversa: racconta dell’amore di Gino Paoli per una prostituta che lavorava al bordello de Il Castagna di Genova.
L’amore platonico che mi sono immaginata per anni, ascoltando Il cielo in una stanza testo, ridotto ad una scopata di qualche ora… Penso che questa sia l’ennesima lezione che la vita mi spiattella davanti.
Quindi, forse, l’amore è solo un’invenzione delle nostre menti e anche quella che dovrebbe essere la canzone più romantica del panorama musicale italiano cerca di avvertirci, svelandoci il trucco segreto. Come rivelerà poi Gino: “Il cielo in una stanza non parla dell’amore, ma del momento dell’orgasmo.” Ma pensa un po’, anche tu Gino, non me lo sarei mai aspettata.
Amareggiati dalla vita, scopriamo il vero racconto che si cela dietro il cielo in una stanza testo.
All’età di 17 anni, Gino Paoli iniziò a frequentare le case di piacere, innamorandosi di una ragazza che lavorava come prostituta. La sognava di notte ed era completamente perso da lei. In fondo si trattava della prima ragazza che avesse mai avuto, la sua magrezza, in contrasto con quegli occhiali grossi e spessi, non lo rendevano sicuramente un latin lover. Lo scenario di questa breve rapporto amoroso era la stanza dal soffitto viola, dove la ragazza insegnò a Gino i piaceri carnali che lo ispireranno nella scrittura della canzone:
“ Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi, alberi infiniti “
Il momento descritto nel Cielo in una stanza testo è quello del godimento durante un rapporto sessuale. “In quell’attimo ti senti proiettato nell’infinito”, dice Gino Paoli in un’intervista, “sei tutto e non sei niente”.
Non è facile raccontare quello che si prova in un momento così forte di piacere, non riuscirai mai a descriverlo con esattezza. Per questo motivo nella canzone ci viene raccontato tutto ciò che c’è intorno, quello che vede l’occhio umano e che riesce a descrivere con semplicità. Le pareti, la finestra, la musica servono per ricostruire nella memoria un ricordo piacevole: “Se tu descrivi come una spirale tutto quello che vedi, ricostruisci il centro, il momento clou” dichiara Gino Paoli.
“Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui, abbandonati
come se, se non ci fosse più
niente, più niente al mondo”
Ma cos’è l’amore, se perfino Il cielo in una stanza testo ci pare una grandissima menzogna?
In realtà non è così e Gino Paoli vuole dirci che, anche in un rapporto fisico, si può nascondere un pochino di amore. Ne Il cielo in una stanza testo i due, all’apparenza sconosciuti, si catapultano insieme in una dimensione mistica di intimità e di piacere. E a quanti di noi è capitato di sentirsi innamorati durante il sesso? Per poi accettare che questo sentimento finisca piacevolmente un momento dopo?
Facciamocene una ragione, Il cielo in una stanza testo rimane comunque una bellissima poesia d’amore, ma della durata di un orgasmo.
Il cielo in una stanza testo:
Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi, alberi infiniti.
Quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più…
Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui, abbandonati
come se, se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.
Suona un’armonica:
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell’immensità del cielo
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