“Hai comprato il perizoma o sei con il pigiamino?” Quando l’orco è un ‘vecchio’ millennial

25 Febbraio 2021
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«Una bambina così dolce e docile, cade nella trappola del web. Lui… è un predatore mascherato in cerca di sesso. Lei è minorenne. Sembra un film horror ma è reale».

Hai comprato il perizoma o sei con il pigiamino? È la cruda testimonianza di Natasha Galano, zia di Lucia (nome inventato per tutelare la minore), timida ragazzina di 13 anni che, durante il primo lockdown dovuto alla pandemia da covid-19, è stata adescata su Instagram da un uomo di 37 anni, perverso, pericoloso, un mostro.

Il libro denuncia di Natasha Galano

«Era consapevole e conscio di quello che stava facendo: parlare di sesso con una bambina. Lui, spudorato, continua imperterrito a vomitare addosso discorsi di una brutalità sconvolgente tra sesso e richieste esplicite. Ancora, ancora e ancora».

 

Il 18 aprile scorso, Natasha Galano riceve una telefonata da suo fratello Francesco, è agitato e allarmato. Francesco è il padre di Lucia e da qualche tempo avverte che la sua bambina è particolarmente nervosa e diversa dal solito. Rivela di aver controllato il telefono di Lucia e di aver trovato conversazioni con un tale Picchiarello (nickname di fantasia, ndr).

Le chat perverse per chiedere foto hot alla ragazzina

Ha iniziato a leggere tutte le chat: «Ogni parola che all’inizio sembra innocua, s’infittisce di mistero. Scorrendo la chat diventa più seria e l’innocenza sparisce pian, piano. Picchiarello, fa richieste hot, vuole le foto di mia nipote; vuole violare la sua intimità ed entrare nel suo privato. Ad ogni costo».

Tutto ha avuto inizio con un semplice “segui” su Instagram. Un profilo con nickname Picchiarello inizia a scrivere sul social network alla piccola Lucia. Clamoroso. Dietro si cela una falsa identità che l’uomo ruba a un ragazzo, purtroppo scomparso, di 21 anni. Incredibile ma vero! Chi si nasconde dietro quell’identità? Il coraggio di una zia porterà alla luce una verità destabilizzante: l’uomo è un carabiniere di 37 anni.

L’orco è un carabiniere millennial

Picchiarello, in principio, le commenta alcuni post e stories, ma le sue deplorevoli intenzioni, si fanno subito chiare. Nette. Dirette. «Mi mandi una foto delle tue tette? Dà per scontato che una ragazzina che frequenta la scuola media sia pronta e abbia desiderio di leggere frasi spinte e richieste inappropriate».

Natasha Galano decide di prendere in mano la situazione e, dopo aver sporto denuncia alle forze dell’ordine, inizia a sostituirsi alla nipote. Chatta col mostro fingendosi la ragazzina. Comincia così un flusso di conversazioni durato quasi tre lunghi mesi, il tutto durante il lockdown, un botta e risposta disgustoso e nauseante.

Tutto documentato da screenshot: «Vado avanti per senso di giustizia, ma sono stremata, non so dove trovo la forza ogni giorno. A volte ho bisogno di respirare, prendo le distanze, mi ricarico e torno più agguerrita di prima per difendere mia nipote».

Le richieste di video porno e di foto hot

Tra messaggi sessualmente espliciti, video porno e richieste sempre più spinte, alla fine la donna decide di tendere la trappola a “Picchiarello”. Con un colpo di scena, scrive che sarebbe scappata di casa, dietro la promessa di incontrarlo. Lui le offre la soluzione.
Natasha, dopo un mese dalla denuncia, più agguerrita che mai, coinvolge il programma televisivo “Le Iene” e riesce a fissare, per l’11 luglio, un incontro con il carabiniere, fingendosi Lucia.

L’incontro tra Natasha Galano e l’orco

«Purtroppo oggi non andrà come pensavi» esordisce Natasha appena se lo trova davanti, con gli occhi lucidi e i nervi tesi: «I problemi glieli hai creati tu. Tu e i video porno che le mandavi. Mia nipote ha capito cosa voleva dire rapporti sessuali e dai video schifosi che le hai inviato».

La sera stessa in cui è andato in onda il servizio de “Le Iene”, sono cominciate le indagini!
Natasha, con il suo libro, con la sua storia di donna con le palle disposta a tutto pur di salvare sua nipote; vuole denunciare gli episodi di violenza che sono sempre più frequenti sul web. Inoltre la sua vicenda è un grido che porta famiglie e genitori ad aprire gli occhi, mettendoli in guardia dagli eventuali pericolo in cui si possono imbattere i giovani.
«Cara Lucia, tu devi ricordarti che tutto quello che ti è successo non è colpa tua».

Un libro che vuole essere d’incoraggiamento nel voler denunciare ogni forma di abuso e di violenza, anche verbale; i mostri vanno fermati e gli adulti hanno il dovere di proteggere e tutelare i minori, che entrano a far parte del mondo di internet, esponendosi ad enormi rischi come il dark web. Il libro si può ordinare qui su Amazon.

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