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Keith Flint Prodigy: è morto anche il Big Beat degli anni 90?

5 Marzo 2019
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“Se vuoi fondare una band, assicurati di avere qualcosa da dire. Altrimenti non fare un cazzo.” Disse così in una famosa intervista a Rolling Stone lo scorso dicembre, solo pochi mesi fa. Keith Flint Prodigy (49 anni) getta la spugna, per unirsi ad altri grandi della musica nel girone dei suicidi (che ormai sarà una disco per tutti i gusti).

Erano gli anni 90. Mentre sulle passerelle della musica internazionale sfilavano i Backstreet Boys prima e i Blue poi, con i loro ciuffi biondi e la pelle candida, i folli componenti dei Prodigy band “spaccavano” i palchi a suon di elettronica punk-metal, tatuati, truccati come in un film horror, pettinati strani. Da sempre sopra le righe, sia live che non, paragonati a gente come i Chemical Brothers e Fatboy Slim, sono ritenuti da molti gli antesignani della commercializzazione della musica da rave party.

E fu proprio ad un rave nel 1990 che il DJ nonché fondatore del gruppo, Liam Howlett, arruolò il giovane Keith, allora scelto per il ruolo di ballerino. La sua forza incendiaria travolgeva la folla. Roba che a vedere una personalità del genere, l’ultima cosa a cui pensi è proprio la morte.

Che cos’era la Jilted Generation?

Gli amanti del genere, anzi dei generi, ricordano senza dubbio successi quali Smack My Bitch Up (fortemente criticata poiché si diceva inneggiasse alla violenza contro le donne), Firestarter e Breathe, tutte e tre tracce incluse nel loro album più glorioso e venduto, The Fat Of The Land (1997). Dance, punk, jungle, elettronica sperimentale, break-beat suburbano e chi più ne ha più ne metta. I Prodigy band stravolgono le leggi della gravità musicale, e anziché cadere scalano le classifiche di mezza Europa senza perdere mai il loro precario equilibrio, facendo pogare anche i più timidi della “Jilted Generation”, la generazione abbandonata. Tornare sobri, lucidi e senza lividi da un loro concerto era pressoché impossibile. E chi dei Millennial ci è stato lo sa.

Keith Flint Prodigy biografia

Nonostante la grossa fama neanche troppo underground, della vita privata di Keith Flint Prodigy si sa poco. Nasce nel ’69 nel Redbridge (Londra) e si trasferisce appena adolescente a Springfield (Essex). Non troppo tardi i genitori si separano, e sappiamo solo ora quanto ne abbia sofferto. A quindici anni viene espulso dal liceo, in classe i primi sintomi di quella rabbia e di quella aggressività che caratterizzeranno tutte le sue performance.

Dopo avere mollato la scuola, Keith Flint Prodigy inizia a lavorare come riparatore di tetti, un lavoro come un altro per guadagnarsi da vivere prima di scoprire l’acid house, nei primi anni ’80. Nel 2006 sposa la DJ e modella giapponese Mayumi Kai, che era all’estero per lavoro quando ieri mattina, 4 marzo, viene rinvenuto il corpo del suicida. Lo hanno confermato sui social gli altri componenti del gruppo, tra la costernazione e la tristezza che un gesto del genere porta sempre con se’.

Ora dipende da noi far sopravvivere l’epopea del Big Beat al suo più popolare eroe.

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