“Come è profondo il mare”, Lucio Dalla e le sue canzoni spiegate ai Millennial

1 Marzo 2023
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Undici anni fa moriva Lucio Dalla ma, nonostante questo, ancora oggi rimane uno dei più grandi cantautori italiani. Cos’ha a che fare Lucio Dalla con i millennial?

Sono una millennial geriatrica, o almeno così mi definisce il mio capo, ed essendo geriatrica ho una passione smisurata per il cantautorato italiano. Devo dire, però, che con gli anni mi sono accorta che molte persone appartenenti alla mia generazione condividono questa stessa attitudine.

Forse perché ci ricorda l’infanzia e i viaggi in macchina con i nostri genitori, forse perché siamo cresciuti con le orecchie e il cuore immersi in quelle meravigliose parole che uscivano dai nostri cd infilati nello stereo? Non lo so, non ho una spiegazione universale per questo particolare fenomeno. L’unica cosa che so per certo è che se fai partire Canzone di Lucio Dalla in mezzo a un gruppo di trentenni (anche poco geriatrici) non troverai nessuna bocca immobile.

Lucio Dalla e le sue canzoni spiegate ai millennial

Lucio è stato una delle icone del cantautorato e della musica pop italiana, una di quelle star che riuscivano a riempire stadi immensi con la sola forza della loro musica. Nonostante la fama, però, non è facile spiegare e raccontare la musica di Lucio Dalla.

Le sue canzoni sono ricche di riferimenti di mare, di porto, di fede, di speranza e di dolore. Sono canzoni che raccontano storie e sono canzoni di critica sociale e politica.
Ma soprattutto sono canzoni d’amore. Per Lucio l’amore era tutto: cantava d’amore, con amore e per l’amore, il sentimento era ed è la componente fondamentale della sua musica.

C’è un pezzo di Lucio Dalla, Henna, forse tra i meno conosciuti, che fa comprendere in pieno come l’amore sia il sentimento predominante nella sua poetica e come questo fosse, secondo lui, l’unica forza in grado di salvare l’uomo: “io credo che è il dolore che ti cambierà.. io credo che è l’amore che ci salverà.

Lucio Dalla e il suo lascito

Lucio Dalla ci ha raccontato di una Corso Buenos Aires inedita, di un Nuvolari basso di statura, di una Birichina Biricò che si alza la sottana. Lucio ci ha raccontato di una Anna come siamo tante e di un Marco grosse scarpe, di un posto dove le giornate durano anche 24 ore, di una terrazza sopra il Golfo di Sorrento, di una sera dei miracoli, di un anno che sta finendo e, infine, ci ha insegnato che non esiste alcuna allegria nel cercare qualcuno per una vita senza trovarlo.Lucio ci ha raccontato di un uomo che veniva dal mare, di una repubblica di banane e di quattro cani, di una Milano che quando piange, piange davvero e di una bambina che si chiamerà Futura.

Ma, soprattutto, Lucio Dalla ci ha regalato una delle canzoni più attuali nel panorama della musica italiana: Come è profondo il mare. Lo ha fatto per ricordarci sempre che il pensiero, così come l’oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.

Lucio Dalla è e sarà sempre immenso, è il posto dove mi rifugio ogni volta che qualcosa non va. Forse perché quando ascolto le sue parole e la sua musica mi accorgo che è proprio come se stesse raccontando pezzi di me, ma lui riesce a dare le risposte che io non riesco a trovare.

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