I Baustelle sono “Contro il mondo”: è uscito il nuovo singolo

11 Gennaio 2023
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Contro il mondo: è uscito il nuovo singolo dei Baustelle

Nati nel 1996 a Montepulciano, i Baustelle sono tornati alla riscossa con un nuovo brano: il titolo è Contro il mondo e racconta ciò che tutti siamo e fa leva su ciò che quotidianamente ci capita di vivere.

Francesco Bianconi lo aveva previsto, ed effettivamente è accaduto: il rock è tornato di moda, le chitarre elettriche pure. La loro Contro il mondo, disponibile all’ascolto dal 4 gennaio 2023, è la somma perfetta delle identità del trio toscano, in cui cifra stilistica, suoni e sensibilità si impegnano a raccontare una storia che, in un giro di note, è lo specchio della nuda realtà odierna. Contro il mondo è il presente, è ciò che siamo, è tutto ciò che pensiamo, è esattamente il mondo spaesato che cerca di tenerci in equilibrio, ma che spesso e volentieri, come ben sappiamo, fallisce miseramente.

«Essere contro il mondo e invece averlo addosso»: quanta verità in una manciata di parole? Tanta, infinita, come le volte in cui ci siamo sentiti parte di qualcosa di tanto enorme quanto vuoto, o come quando ci è capitato di innamorarci di qualcuno che ci ha stravolto l’esistenza.

Bianconi, Bastreghi e Brasini hanno voluto aggiornare il loro “cantiere”: i lavori, sempre in corso, hanno fatto tappa in un universo indie rock dalle vibrazioni pop. Tante le contaminazioni musicali: c’è chi ci trova il mood dei Pulp in Common People, c’è chi ci sente una vibrazione dei Beach Boys e chi, come sempre, sente la metrica del poeta Battiato. A quanto pare c’è un po’ di tutto questo: i Baustelle di Contro il mondo hanno spinto il pedale della leggerezza malinconica e di quella parte di anima che quotidianamente oscilla tra il l’inutilità dell’essere e il brivido della pelle nuda.

Il testo di Contro il mondo dei Baustelle

Tutto sommato adesso è facile fare una sintesi ben distaccata

Ricordi il Primavera Festival quando mi hai detto ciao e sei svenuta

Il giorno dopo nella camera a strisce blu dell’hotel ti sei spogliata

Dei quattro stracci da folletto freak, da punkbestia chic e ti ho baciata

Non ho soldi in tasca e zero amici, anche mia madre non la sento più

E anche se triste, dark e depressiva la tua musica mi tira su

Io voglio quello che vuoi tu

essere contro il mondo e invece averlo addosso in 120 mq di parquet

Avere un cane, un taglio, un figlio, aver successo

andare a leggere i giornali in un caffè

Svegliarsi tardi la mattina,

criticare il grande vuoto, la sinistra che non c’è

farsi di yoga e qualche droga supplicare di esser popolari

Uh Uh Uh Uh Uh

In fin dei conti adesso è comodo fare un’analisi approfondita

invece solo cinque anni fa chiedevi aiuto senza via d’uscita

Fiore strappato sei venuta da me causando un’emorragia nella mia vita

Perché l’amore rende ciechi se c’è e non distingui Silvia Plath da un parassita

Che poi tuo padre ce li avesse i soldi a me non importava neanche più

E ti guardavo mentre nuda scrivevi le battute di una serie TV

dicevi

sono quello che sei tu

essere contro il mondo invece averlo addosso in 400 mq di parquet

avere un cane, un taglio, un figlio, aver successo

andare a leggere il giornale in un caffè

svegliarsi tardi la mattina

criticare il grande vuoto, la sinistra che non c’è

farsi di yoga o qualche droga, supplicare d’essere popolari

Uh Uh Uh Uh Uh Uh Uh Uh

E un giorno ti ho scoperto a letto con un altro

però non mi ha fatto male, sai perché?

perché siam tutti uguali cani nel deserto

io vivo contro il mondo invece ce l’ho addosso

vivo di potere e sangue come te

mi piace uccidere mentire aver successo

andare a bere a cazzeggiare in un caffè

mi sveglio presto la mattina

lascio stare il grande vuoto, la sinistra, scelgo se

farmi di coca o coca cola o canticchiare le canzoni estive

Uh Uh Uh Uh

Indosso il mondo e lo imito come una forma portatile di verità

per sopravvivere agisco mimetico dentro di lui

Indosso il mondo e lo venero come una sfera tascabile divinità

inossidabile vuoto del cazzo che non muore mai

I Baustelle e quella delicata frecciatina al presente

Il testo di Contro il mondo è semplice ma non banale. I Baustelle sono riusciti a raccontare gli ossimori del 2023 (ma più in generale degli ultimi anni), con brevi frasi e un ritmo abbastanza ballerino. Il trio toscano ha messo sul tavolo le carte della verità, spesso scomoda ma necessaria per fare luce sulla vita vera: la polemica politica, il rimpianto di una sinistra che non esiste più, la lotta contro il vuoto del tempo. Tutto imbellito da sedute di yoga, aperitivi, caffè e una grande dose di necessario cazzeggio.

Nel bel mezzo del caos dell’esistenza, ci ritroviamo tutti a provare le stesse cose, a innamorarci, a non capire più niente, ad ascoltare musica che «anche se triste, dark e depressiva» riesce a tirarci su di morale. Perché in fondo, in questo incredibile casino che è la vita, finiamo con l’«essere tutti uguali cani nel deserto».

La semplicità delle piccole cose? Forse è l’unica certezza, come quell’«inossidabile vuoto del cazzo che non muore mai» e che probabilmente non ha soluzione. Potremmo trovarla, se ci impegniamo, ma poi la musica cambierebbe e nessuno vorrebbe che ciò accadesse.

Thank you Baustelle, contro il mondo sempre e comunque.

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