Ci sono concerti che segnano un prima e un dopo. Il doppio live degli Oasis a Knewborth del 1996 appartiene senza dubbio a questo ristrettissimo consesso.
Il documentario “Oasis Knewborth 1996” è nei cinema italiani da lunedì 27 a mercoledì 29 settembre 2021; venerdì 19 novembre uscirà come live album e come dvd/blu ray, con relative limited edition e deluxe set.
Il documentario è diretto da Jake Scott e racconta i due concerti che il gruppo dei fratelli Gallagher tenne il 10 e l’11 agosto 1996 a Knewborth Park, nell’Hertfordshire (East England), radunando più di 250mila persone e battendo ogni record di velocità in materia di prevendite.
Un documentario che racconta questa due giorni dalla prospettiva dei fan e dei mezzi tecnologici dei primi anni della generazione millennial: niente internet, niente telefonini – se non in versione preistorica rispetto alle modalità attuali – ma tanta buona volontà e altrettanta pazienza nel chiamare le infoline delle prevendite dai telefoni di casa o nel piazzarsi giorni prima – non ore – fuori dai negozi di dischi che avevano i preziosi biglietti.
Gli Oasis fecero la storia
Gli Oasis non ebbero paura di sfidare la storia, la fecero. Non ebbero timore di esibirsi nella stessa location che in precedenza aveva visto trionfare i Led Zeppelin e i Queen. Fu l’apogeo della cosiddetta Cool Britannia, la performance perfetta, il concerto della vita per tutti quelli che vi presero parte e che per molti dei partecipanti significò lasciarsi alle spalle la gioventù e diventare adulti.
Se c’era un modo per chiudere una fase della propria esistenza e iniziarne un’altra, gli Oasis e Knewborth non potevano essere uno spartiacque migliore. Brani quali “Don’t Look Back In Anger”, “Live Forever”, “I Am The Walrus” e “Wonderwall” (quest’ultima la prima canzone millennial a superare il miliardo di stream su Spotify) non sono soltanto grandi classici, sono un autentico manifesto generazionale.
Un passaggio di consegne tra il rock e l’elettronica?
Dopo niente sarebbe stato più lo stesso: i live sarebbero entrati in modalità internet, le rockstar avrebbero iniziato ad avere un grande avvenire dietro le spalle e a perpetrarsi all’infinito, nel 1997 l’elettronica avrebbe iniziato a imporsi in maniera irreversibile con gli album di Chemical Brothers, Daft Punk e Prodigy. E proprio i Prodigy furono tra i gruppi a esibirsi a Knewborth prima degli Oasis, spaccando tutto quanto: non un passaggio di consegne ma una simbiosi perfetta tra passato, presente e futuro. Della musica, dei millennial e di tanto altro.
Foto d’apertura: Roberta Parkin.Redferns (Getty Images)
Leggi anche:
In uscita l’Unplugged di Liam Gallagher degli Oasis: dimostra a Noel chi ha la palma più lunga
Bohemian Rhapsody testo: dai Queen al film, 43 anni dopo la canzone rimane un mistero