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È sempre bello testo, ovvero perché Coez è come Federico Moccia

25 Gennaio 2019
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E’ da quando è uscita La musica non c’è, nel 2017, che ascolto le canzoni di Coez. Quest’ultima in particolare l’ho ascoltata ininterrottamente per un periodo, arrivando persino a pensare che fosse la mia canzone preferita. In casa mettevo “Amami o faccio un casino” e la spegnevo appena entrava la mia coinquilina, per la vergogna… fino a quando ho scoperto che la ascoltava pure lei e mi sono lasciata andare. In ‘sti giorni è uscita la sua nuova canzone, e io la metto nelle cuffie la mattina quando sono sui mezzi, e la canto. È sempre bello testo, mi fa star bene, mi rilassa.

 

Mi piace Coez, lo devo ammettere, mi piace tantissimo in realtà, eppure non credo a nulla di quello che dice nei suoi testi. Sono scanzonati, parlano di un amore adolescenziale che ho smesso di provare il giorno in cui ho preso il diploma di maturità, eppure…

Eppure il fatto che i suoi testi mi piacciono così tanto mi scombussola il cervello da un po’, perché semplicemente non posso accettare che apprezzi qualcosa che reputo allo stesso tempo banale e stupido. (in effetti avevamo avuto anche questa idea: Coez rappa: Ho scritto ti amo sulla sabbia. Perché non piallarlo con una fresatrice?)

Quindi ho cercato in ogni modo di auto-psicanalizzarmi per capire perché ascoltassi: “Rimani qui, anche se non vuoi… Amami o faccio un casino”, con la stessa emozione con cui ascolto un brano dei Queen.

Sono arrivata alla conclusione, dopo vari ragionamenti, che il motivo per cui Coez e le sue cose, come È sempre bello testo, mi prendono così tanto, sia direttamente collegato a Federico Moccia che mi ha fatto il lavaggio del cervello da piccola, tanto da risentirne ancora oggi. E quindi, di conseguenza… se da adolescente amavo Moccia, ora non può non piacermi Coez, che a ben pensarci sono la stessa cosa.

 

Vi spiego il perché:

Come me, molti altri Millennial hanno costruito la loro visione dell’amore sotto l’influsso adolescenziale del “fenomeno Moccia” e di Tre Metri Sopra il Cielo. La formula era semplice: romanticismo spicciolo, amore tra due persone appartenenti a classi diverse che alla fine riesce a vincere, una giusta dose di sessualità e frasi pescate a random dai baci perugina, se non peggio.

Ancora oggi credo che quelli della mia generazione siano irrimediabilmente affezionati, anche se inconsciamente, a questa visione dell’amore “Mocciano”, quindi amiamo pure i testi di Coez che non sono altro che la manifestazione di un rapporto tra l’uomo e la donna in uno stereotipo romantico-adolescenziale.

Prima di vivere le mie prime esperienze amorose leggevo 3MSC, convinta che mi sarebbe capitato un amore simile a quello tra Babi e Step. Aspettavo quindi la mia storia romantica e sofferta con cui vivere la mia prima volta in maniera unica sotto le coperte in un faro sul mare, proprio come Babi.

La mia prima volta, al contrario, è stata una sveltina imbarazzante e già a 15anni avevo capito che Moccia diceva un mare di cazzate.

Eppure oggi è arrivato Coez che ancora ci crede all’amore in cui tutto è bello, unico e particolare, e ci ricaschiamo tutti, perché sotto sotto siamo abituati a crederci. Anche in È sempre bello testo descrive un amore goffo e ingenuo, in cui ci si sorprende dei piccoli gesti. Proprio come da adolescenti, con le ragazze che si fanno conquistare da una giacca prestata quando sentono freddo, il cliché del romanticismo.

Se guardiamo i videoclip delle canzoni dell’indie italiano: da Coez a Gazzelle a Calcutta ai TheGiornalisti…la storia è sempre quella e non ha nulla di diverso da un sequel di 3MSC.

Le ragazze rappresentate, l’oggetto dell’amore dei nostri cantautori, sono tutte nella fase fine liceo-inizio università. Carine, sì, ma non sicuramente delle modelle di Victoria Secret, sono alternative, fumano sigarette e si comportano un po’ da pazze. La ragazza che va a letto con i boxer maschili e struccata sostituisce la modella sexy dei soliti videoclip: “E’ bello se scopiamo al buio e invece fuori è giorno”. Sono tipe da “saper prendere”, per questo i nostri cantautori si innamorano di loro e gli dedicano le canzoni, che non sono nient’altro che una lode a tutti i piccoli dettagli che le rendono uniche.

Un piccolo esempio: Step rivela a Babi che la trova molto più bella quando è incazzata, in una conversazione pseudo romantica che oggi ci farebbe venire il latte alle ginocchia. Eppure Coez in È sempre bello testo rilancia la stessa formula: “E tu che abbassi gli occhi quando dico che sei bella, sei sempre più bella”. Se noi ragazze Millennial non fossimo cresciute sotto il mood di Moccia, oggi queste frasi ci sembrerebbero da ritardati.

Eppure accettiamo questo gioco delle parti: l’uomo innamorato pazzo e noi timide con le nostre insicurezze. Ascoltiamo le parole di romantica poesia di Coez e ci immaginiamo un tizio che ci riprende con la telecamera ( vedi il video di La musica non c’è) e che ci segue in giro per il mondo, osservandoci così bene da trasformare in versi ogni nostro piccolo dettaglio.

Colui che se non lo amiamo “fa un casino”, o che “vorrei portarti al mare, anzi portarti il mare”. Se da adolescente, girando per le strade cittadine trovavo qua e là qualche graffito con: “Io e te 3MSC” oppure “HVDT” – ho voglia di te. Tutte cit del nostro poeta Federico Moccia, oggi queste frasi son state sostituite da: “Bella che non ti va di ballare, ma bella che se balli le altre ti guardano male”. Fateci caso, questa frase è OVUNQUE.

 

Il film tratto da Tre metri sopra il cielo

 

La conclusione dell’analisi di È sempre bello testo è che Coez è il sostituto moderno di Federico Moccia e di questo ne sono certa. Continua la sua tradizione facendosi portavoce di un amore generazionale, con la stessa “paraculaggine” con cui Step cercava di ammiccare l’ingenua Babi attraverso frasi dallo spessore di:

 

Step: Lo faresti con me?

Babi: Sì…

Step: È la cosa più bella che mi potessi dire.

 

O come direbbe Coez: “E’ sempre bello quando me lo dici”.

 

È sempre bello testo:

E’ quasi sempre bello 
se dal buio arriva il giorno 
è bello se le nuvole 
sono solo un contorno

A volte è bello avere 18 anni 
è bello se mi chiami
è bello se rimani 
è bello se rimani un po’ 
quando stai per venire 
ha un fascino più forte 
tutto ciò che può finire 
gli hai visti i nuovi euro, da venti 
i soldi sono sempre belli 
erano belle anche le lire

E’ bella questa stanza pure se ci sto da solo 
è quello questo hangover visto che oggi non lavoro 
è bello se scopiamo al buio e invece fuori è giorno 
è sempre bello averti intorno

Oggi voglio andare al mare anche se non è bello 
oggi sai che voglio fare fare 
come quando piove e io mi scordo l’ombrello

Capisci i sentimenti quando te li fanno a pezzi 
è bello rimettere insieme i pezzi 
vedere che alla fine stiamo bene anche da soli 
è bello stare insieme e saper stare da soli 
è bello essere primo 
è bello andare lontano 
stamattina con il sole era bella anche Milano

E tu che abbassi gli occhi quando dico 
che sei sempre più bella 
sei sempre più bella

oggi voglio andare al mare anche se non è bello 
oggi sai che voglio fare 
fare come quando piove e io mi scordo l’ombrello

Là fuori com’è? 
come lo volevi 
dietro le serrande il sole

Là fuori com’è? 
come me e te 
Quasi sempre bello eppure

Oggi voglio andare al mare anche se è bello 
oggi sai che voglio fare fare come quando piove 
e io mi scordo l’ombrello

 

 

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