Sanremo 2021 è una balera: merito di Bianca luce nera degli Extraliscio e Davide Toffolo
Per tre minuti e mezzo il palco dell’Ariston si è trasformato in una balera romagnola.
Il miracolo di invertire la Liguria e la Romagna è riuscito agli Extraliscio che insieme a Davide Toffolo hanno portato la loro “Bianca luce nera” a Sanremo. Non poteva che essere loro il merito, alla prima partecipazione al Festival della musica italiana. Mauro Ferrara, voce di Romagna mia nel mondo, Mirco Mariani, sperimentatore e polistrumentista, e Moreno il Biondo, star del liscio. Gli Extraliscio insomma. Gli stessi che durante l’ultimo e anomalissimo Giro D’Italia ci hanno intrattenuto con il loro GiraGiroGiraGi.
“Bianca luce nera”, prodotta da Betty Wrong Edizioni Musicali di Elisabetta Sgarbi, è un prodotto fuori dal comune per quest’edizione del Festival. Una perla rara in mezzo a una distesa di normalissime pietre bianche. Che farà parte di “È bello perdersi“, album diviso in due: la seconda parte è “Si ballerà finché entra la luce dell’alba” mentre la prima ha il nome stesso dell’album.
Bianca luce nera degli Extraliscio: il video
Il brano “Bianca luce nera”, composto da Mirco Mariani e da lui scritto con Pacifico ed Elisabetta Sgarbi, è stato lanciato giovedì 4 marzo in radio e in digitale. Così come il videoclip, girato con la regia di Bendo all’interno della camera anecoica del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara. Ad accompagnare gli Extraliscio in quest’avventura sanremese c’è Davide Toffolo, di Tre Allegri Ragazzi Morti, stimato fumettista, personificazione del connubio tra musica indipendente e fumetto con la sua nota maschera a forma di teschio indossata in ogni performance.
Giovedì hanno poi portato sul palco “Medley Rosamunda” con “Romagna Mia”, “Casatchok” e “Rosamunda”. Con loro Peter Pichler, artista di Monaco di Baviera, uno dei pochissimi musicisti al mondo in grado di suonare il Trautonium e di comporre per esso. Sul palco anche Enrico Milli (tromba e fisarmonica), Alfredo Nuti (chitarra) e i due ballerini di polka chinata Loris Brini e Antonio Clemente.
«Per scrivere “Bianca Luce Nera” – ha detto Mariani – sono partito dalla musica: un ritmo che spinge, il mellotron che detta la sinfonia, il clarinetto in DO che entra con decisione. Il testo è nato grazie al lavoro con Pacifico, amico da anni, grande autore, ed Elisabetta Sgarbi, con la sua profonda sensibilità e cultura. È una canzone sul Desiderio, su quello che accade quando due persone si desiderano, il desiderio fa paura. Mentre lei fugge, lui la insegue; quando lui vorrebbe liberarsene, lei lo riporta a sé come una calamita. È un labirinto in cui ci si perde, per ritrovarsi in una balera dalla luce intermittente».
Testo di “Bianca Luce Nera”, Extraliscio e Davide Toffolo
Bianca
Come la neve
Nera
Come l’inverno
Mi agito se non ti sento
Divento aceto che ero vino
Strano il mio sentimento
Che mi fa male e mi tiene vivo
Ora che mi leggi la mano
Ora che conosci il destino
Dimmi che c’è un posto lontano
Noi che camminiamo vicino
Lì dove nessuno ci vede
E nessuno sa chi siamo
Senza te
Senza te io morirei
Perché ho paura di camminare
Se perdo la tua luce bianca
Se perdo la tua luce nera
Se perdo la tua luce bianca
Se perdo la tua luce nera
Bianca
Di porcellana
Nera
Ossidiana
Mi curi medicamentosa
Mi pungi come ragno ortica
Stringi forte calamita
Se voglio andare
Mi prendi ancora
Ora che conosci le carte
Ora che conosci il destino
Dimmi che c’è un treno che parte
Noi che ci sediamo vicino
E nessuno ci conosce
E non importa dove andiamo
Senza te
Io da solo qui morirei
Perché ho paura di camminare
Se perdo la tua luce bianca
Se perdo la tua luce nera
Se perdo la tua luce bianca
Se perdo la tua luce nera
Fonte miracolosa
Piantagione velenosa
Ti ho cercato in ogni cosa
E ti ho trovato e ti cerco ancora
Senza te
Io da solo qui morirei
Ho deciso di camminare
E seguo la tua luce bianca
E seguo la tua luce nera
E seguo la tua luce bianca
E seguo la tua luce nera
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