“I Watussi”, testo e significato del brano di Edoardo Vianello
Uno dei successi che hanno portato l’artista romano a vendere più di 60 milioni di dischi in carriera. Una canzone che forse oggi non sarebbe potuta uscire.
Classe 1938, tutt’ora sulla breccia con serate e concerti, Edoardo Vianello è stato senza dubbio uno dei maggiori protagonisti dei tormentoni degli anni sessanta. Merito di brani quali “Abbronzatissima”, “Guarda Come Dondolo” e “I Watussi”, veri e propri riferimenti imprescindibili nelle colonne sonore di tante estati, non soltanto di quelle del boom economico.
In un nostro recente articolo in materia abbiamo ceduto lo scettro di quel decennio a Gino Paoli, adesso spazio a Edoardo Vianello e alla sua canzone più celebre, uscita nel 1963 ed entrata nel Guinness dei Primati per essere stata riprodotta 10mila volte: “I Watussi”.
Il significato de I Watussi
Edoardo Vianello pensò a questa canzone dopo aver visto il film “Le miniere di re Salomone”, dove spiccava la presenza della tribù dei Tutsi, ovvero dei Watussi. Insieme al suo autore Carlo Rossi, ebbe l’idea di associarli al ballo hully gully, che all’epoca imperversava e che nel testo della canzone divenne alligalli.
All’epoca funzionava così: melodie ben concepite associate a giochi di parole facili da ricordare e da cantare, senza nessun retropensiero o significati razzisti. Viene da sorridere se si pensa a che cosa sarebbe successo se questa canzone fosse uscita ai giorni nostri.
Guai a descrivere una minoranza come “altissimi negri” che guardano negli occhi le giraffe e parlano negli orecchi agli elefanti. Con gli anni il testo è stato modificato in “altissimi neri”, ma agli alfieri della cancel culture difficile pensare basti. Quanti film e quanta musica ci saremmo persi se il politicamente corretto fosse arrivato prima?
Il video de I Watussi di Edoardo Vianello
Il testo de I Watussi di Edoardo Vianello
Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l’hully gully
Hully gully, hully gu…
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Ogni tre passi
Ogni tre passi
Facciamo sei metri
Noi siamo quelli che nell’equatore
Vediamo per primi la luce del sole
Noi siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Quello più basso
Quello più basso
E’ alto due metri
Qui ci scambiamo l’amore profondo
Dandoci i baci più alti del mondo
Siamo i Watussi
Alle giraffe
Guardiamo negli occhi
Agli elefanti
Parliamo negli orecchi
Se non credete venite quaggiù
Venite, venite quaggiù
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Ogni tre passi
Ogni tre passi
Facciamo sei metri
Ogni capanna del nostro villaggio
Ha perlomeno tre metri di raggio
Siamo i Watussi
Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l’hully gully
Hully gully, hully gu…
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Quello più basso
Quello più basso
E’ alto due metri
Quando le donne stringiamo sul cuore
Noi con le stelle parliamo d’amore
Siamo i Watussi
Qui ci scambiamo l’amore profondo
Dandoci i baci più alti del mondo
Siamo i Watussi
Noi siamo quelli che nell’equatore
Vediamo per primi la luce del sole
Noi siamo i Watussi
Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l’hully gully
Hully gully, hully gu…
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