La Rivoluzione, testo e significato del brano di Enrico Ruggeri
Enrico Ruggeri e il suo singolo “La Rivoluzione”.
Con il singolo “La Rivoluzione”, Enrico Ruggeri anticipa l’omonimo album al quale sta lavorando da un paio d’anni, che vedrà la luce nei prossimi mesi per l’etichetta discografica Anyway Music e si tradurrà in un tour teatrale. Co-autore del brano, Massimi Bigi, che a 60 anni si scopre cantautore dopo essere stato per molti anni tour manager di Ruggeri.
Con questo brano e l’imminente album, Ruggeri conferma la sua innata capacità di districarsi in diverse modalità artistiche, abbinando ad esempio la recente vittoria al Premio Tenco al suo canale TikTok nel quale ripercorre da par suo la storia del rock, condensando nelle tempistiche dei social argomenti affrontati durante le sue docenze al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Retorica? No grazie
In oltre 40 anni di carriera Enrico Ruggeri si è sempre tenuto lontano da mode e tendenze, da facili prese di posizione e eccessi di retorica: le sue canzoni attingono alle sue radici punk senza per questo rinunciare a contaminazioni rock e pop e a sane incursioni nella melodia.
Gli esempi in questo senso si sprecano: da “Contessa” del 1980 con i Decibel a “Nuovo Swing” del 1984, per arrivare a “Tre Signori” del 2015, senza ovviamente dimenticare i suoi lavori da autore di successi quali “Il Mare d’Inverno” per Loredana Berté (1983) e “Quello che le donne non dicono” per Fiorella Mannoia (1987).
Il significato de “La Rivoluzione”
“Siamo quelli che siamo” recita il testo della nuova canzone di Ruggeri. “Arrivati e partiti”, “fuoco e cenere”, ovvero sempre alla ricerca di nuove frontiere, per provare a cambiare le cose senza mai rinunciare a essere sé stessi.
Per Ruggeri ogni rivoluzione ha il sapore della grande incompiuta, un tentativo non riuscito o comunque riuscito soltanto in parte, ma senza ascriverne colpe e responsabilità ad altri o a circostanze esterne.
“La mia generazione ha perso”, recitava Giorgio Gaber: quella di Enrico Ruggeri ha forse pareggiato, o meglio si è stati “vincitori di un grande girone e poi sconfitti in finale”. Non sempre il secondo classificato deve essere per forza il primo degli sconfitti.
Il video de “La Rivoluzione” di Enrico Ruggeri
Il testo de “La Rivoluzione” di Enrico Ruggeri
Siamo quello che siamo, niente di più niente di meno
Padri e figli di un tempo sbiadito intravisto dal treno
Eravamo sempre in cammino noi che volevamo andare lontano
Siamo quello che siamo
Siamo quello che siamo, siamo quello che resta
di certi sogni appesi al soffitto di quell’ultima festa
ricchi impoveriti dalla nostra stessa ricchezza
Siamo l’ultima carezza
Siamo mille libri consumati di fretta
ed altri mille amori dimenticati alla svelta
Siamo fuoco e cenere all’ombra di una statua di cera
Noi che non crediamo e siamo solo preghiera
Siamo la rivoluzione da sempre sognata
Quello che avremmo tanto voluto così desiderata
Vincitori di un grande girone e poi sconfitti in finale
Noi che quella sera avevamo da fare
Siamo quello che siamo, siamo sempre schierati
Siamo tifosi e soldati arrivati e partiti
La poesia sfuggita di mano, la giustizia appena sfiorata
Siamo un biglietto scaduto di sola andata
Siamo una fermata scritta
Sopra a un foglio da conservare
Siamo quello che siamo
niente di più niente di meno
Il sito ufficiale di Enrico Ruggeri
Foto d’apertura: ufficio stampa Enrico Ruggeri