Magenta #9, ceffi dalla Bolognina a Sanremo rock: “Non si può”

20 Dicembre 2020
2323 Visualizzazioni

Giornate sempre uguali, il tempo legato a un mondo e a una vita dentro una casa. Oggi tutto è cambiato, lui aspetta il domani, però tutto è più semplice perché ha lei al suo fianco che alleggerisce il suo cuore.

Potente, carico di energia incredibile e con un senso molto in tema con i giorni nostri. L’esordio dei Magenta#9 è al fulmicotone e l’adrenalina scorre a fiumi. “Non si può” rappresenta il nostro status attuale e racconta i sentimenti di tutti noi.

Un drumming lineare e travolgente scarica tutta la potenza dei suoi cavalli grazie a una cassa rotonda, un rullante secco e a fill sempre centrati mentre il giro di basso, pulito e dritto sul battere contribuendo pesantemente a dare ulteriore profondità alla traccia.

Una ritmica di chitarra elettrica, rigorosamente distorta, graffia a suon di power chord tutto l’assieme mentre riff con sonorità un pochino acide rappresentano l’ulteriore ciliegina sulla torta donando un’ulteriore connotazione in stile Aereosmith al mood.

Avvolgente e gustosa la performance canora dove profondità e sentimento si abbinano raccontando una storia purtroppo comune a tutti noi… Da gustare a volumi molto alti.

La storia di “Non si può” dei Magenta #9

È in rotazione radiofonica e disponibile su tutte le piattaforme digitali “Non si può” (BRX), il singolo di debutto della band bolognese Magenta#9. Prodotto e arrangiato da Marco Barusso, il brano è una critica ironica e scanzonata verso i diktat del consumismo nella società delle apparenze, dove il superfluo offusca il valore dell’essenziale allontanandoci dalle gioie autentiche della quotidianità.

Con il loro sound ruvido e deciso, che unisce gusto melodico e riff di facile presa, i Magenta#9 lanciano un messaggio più che mai attuale, scolpito dalla voce graffiante di Alessio “Amos” Amorati, frontman e autore del testo. Impreziosiscono il brano gli arrangiamenti di Marco Barusso, debitori verso il rock alternativo e il pop anni ’80.

«Quando abbiamo iniziato a lavorare al nostro singolo non avremmo mai immaginato che l’Italia e il mondo avrebbero dovuto fronteggiare una minaccia così grave come il Coronavirus», racconta Amos.

Amos dei Magenta #9

«“Non si può” – spiega – è nata in un momento particolare per noi membri della band. Sentivamo l’esigenza di rivalutare l’importanza dei sentimenti e dei valori morali, prendendo le distanze dal mito della “bella vita” che dilagava nella nostra città».

«Oggi che Bologna è un deserto e che siamo a casa soli o con le nostre famiglie, stiamo riscoprendo il significato autentico di parole come condivisione, fratellanza, perdono e perché no, anche di un sano patriottismo. Speriamo – conclude – che la nostra canzone possa strappare un sorriso a chi la ascolta, ma soprattutto ci auguriamo che quando usciremo dall’emergenza il nostro mondo sarà diverso, con molto più amore, molta più umana riconoscenza e molti meno “Non si può”».

Chi sono i Magenta#9

  • Alessio “Amos” Amorati (voce)
  • Amedeo Mongiorgi (chitarra e seconda voce)
  • Raffa Marchesini (batteria)
  • Michele Cavalca (basso)
  • Fausto De Bellis (chitarra solista)

CREDITI

“Non si Puó” by MAGENTA#9

Alessio Amos Amorati:Voce

Amedeo Mongiorgi: Chitarre

Fausto De Bellis: Chitarre

Emiliano Bassi:Batteria

Michele Cavalca: Basso

Amedeo Mongiorgi, Fausto De Bellis, Debora Ceneri: Cori

Chitarre, synth, programmazioni: Marco Barusso

Prodotto, arrangiato, registrato e mixato al BRX STUDIO di Milano da Marco Barusso.
Masterizzato da Marco D’Agostino al 96Khz.it Studio di Milano.

Leggi la storia della band

Leggi anche:

Exit mobile version