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Maracaibo testo: la vera storia dietro l’epocale hit di Luisa ‘Lu’ Colombo

26 Ottobre 2018
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Eggià, Maracaibo testo non ha nulla a che vedere con Jerry Calà e le vacanze di Natale…E’ una tragedia, con Fidel Castro.

 

Per molti Maracaibo è gli anni ’80, è l’Italia di cui abbiamo nostalgia, è il film dei fratelli Vanzina, Vacanze di Natale, con Jerry Calà che la suona al piano bar, è Christian De Sica che balla tenendo il ritmo con le maracas.
Maracaibo è un ballo di gruppo, i trenini alle feste, il capodanno. Ecco, ci stiamo sbagliando di grosso, Maracaibo testo è tutta un’altra storia.

Scritta nel 1981 da Luisa Colombo e  David Riondino, in realtà ci parla di un amore tragico, di un’avventura degna di un film dei Pirati dei Caraibi ma molto più struggente, la protagonista è una donna che ne passa di tutti i colori ma alla fine, in qualche modo, ce la fa.

La protagonista della nostra storia è Zazà, anche se tutti noi abbiamo sempre pensato che quello fosse il momento in cui muovere il bacino nei balli di gruppo. Scoprirlo, per chi non lo sa, è un piccolo trauma, come quando vieni a sapere che “Ambarabà, ciccì, coccò” è il nome di ciascuna delle tre civette.

Ma tornando a Maracaibo testo: Zazà è una ballerina del Barracuda, locale di Maracaibo, il suo compito era quello di ballare nuda per compiacere gli uomini che facevano visita al club, ma tra un balletto e l’altro smerciava mitragliatrici e bazzuca come se nulla fosse, in un’attività segreta per conto dei cubani. Insomma era una tipa niente male.

La povera Zazà, come tutte le donne che si danno all’illegalità, lo faceva per amore, non di un ragazzino qualunque ma di Fidel Castro in persona, che in Maracaibo testo viene soprannominato Miguel, per motivi di censura. Fidel, come tutti sappiamo, era un uomo di grandi impegni politici e per questo motivo lasciava spesso sola la povera Zazà che non poteva far altro se non consolarsi tra le braccia di Pedro, il suo amante. Le relazioni con gli amanti sono un concentrato di sensualità e passione e la loro era potentissima, sperimentavano di tutto, addirittura copulavano sulle casse di nitroglicerina, erano dinamite pronta ad esplodere. Fino a quando non ci pensò Fidel a guastare la festa, tornando senza avvisare dalla Cordigliera, vede Zazà insieme a Pedro, e preso da un’irrefrenabile istinto omicida, inizia a sparare, colpendo la ragazza con 4 colpi di pistola.

 

Zazà cerca di scappare, rifugiandosi su una barca pronta a salpare. Ovviamente non gliene va bene una e si ritrova ad affrontare un mare in burrasca, con 4 colpi di pistola in corpo. La barca sta per affondare, l’albero maestro si spezza, senza accorgersene si ritrova in mare, circondata dagli squali. In preda allo svenimento viene “rianimata” da una grossa zanna bianca che le penetra la pelle. E’ morta, penserete voi, e invece no, in qualche modo sopravvive, forse il mare l’ha riportata a riva e nell’ultima strofa la vediamo cambiata, ha smesso di ballare al Barracuda, anzi è diventata la padrona di una casa di piacere per stranieri. Dimenticati gli amori, vive per se stessa gestendo 23 ragazze mulatte e passando il tempo tra un sorso di rum e una sniffata di cocaina. E’ splendida, una vera matrona dal peso di 130 chili. Se sei gentile ti racconterà la sua storia e ti mostrerà la sua cicatrice con la zanna dello squalo.

 

 

Maracaibo testo

 

Maracaibo

balla al Barracuda

si’ ma balla nuda

za’ za’

si’ ma le machine pistol

si’ ma le mitragliere

era una copertura

faceva traffico d’armi con Cuba

innamorata

si, ma di Miguel ma Miguel non c’era

era in cordigliera da mattina a sera

Si ma c’era Pedro

con la verde luna

l’abbracciava sulle casse

sulle casse di nitroglicerina

torno’ Miguel torno’

la vide e impallidi’

il cuor suo tremo’

4 colpi di pistola le sparo’

Maracaibo

mare forza 9

fuggire si ma dove ?

za’ za’

L’albero spezzato una pinna nera

nella notte scura

come una bandiera

morde il pescecane

nella pelle bruna

una zanna bianca

come la luna

Maracaibo

finito il Barracuda

fini’ col ballar nuda

za’ za’

un gran salotto

23 mulatte

danzan come matte

casa di piaceri per stranieri

130 chili

splendida regina

rum e cocaina

za’ za’

se sarai cortese

ti fara’ vedere

nella pelle bruna una zanna bianca come la luna

 

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