Uno degli album più attesi della scena rap italiana è uscito oggi, Persona, di Marracash. Nel suo ultimo lavoro, il king del rap, analizza, come un chirurgo, ogni parte del suo corpo, per farci scoprire un po’ di più sull’uomo, Fabio, e allontanarsi dalla figura dell’artista. L’anima, la parte più complicata di sé, prende la voce della giovane promessa del rap, la diciassettenne Madame.
Fabio e Marracash, la doppia faccia della stessa medaglia, chi è l’artista? E chi è l’uomo?
Sono questi gli interrogativi che ci presenta Persona, l’ultimo album di Marracash, uscito oggi giovedì 31 Ottobre. In questo caso lo scontro rap, non è una battle di rime tra artisti, ma la manifestazione di una delle lotte più antiche della storia, quella contro noi stessi, contro chi rappresentiamo e chi siamo davvero. L’immagine pubblica dell’artista sfida la sua Persona privata e quello che esce fuori sono pensieri, paure e rime che sgorgano come sangue dal suo corpo.
Il significato dell’album
Il titolo dell’album Persona, è una citazione dell’omonimo film di Ingmar Bergman, uscito nel 1966.
Essere una persona, nel film come nell’album, significa essere un personaggio. Il termine veniva usato nell’antichità per indicare le maschere indossate dagli attori del teatro latino, Dramatis persona, e gioca appunto sul concetto che la persona non è altro che una falsa rappresentazione di noi stessi, la nostra maschera.
La prima traccia di Persona di Marracash si conclude con una frase del film di Bergman, che, in poche parole esplicita tutto il concetto su cui si sviluppa l’intero album:
“Tu vuoi essere e non sembrare di essere, ma c’è un abisso tra ciò che sei per gli altri e ciò che sei per te stesso e questo ti provoca una senso di vertigine per paura di essere scoperto, smascherato. Perché ogni parola è menzogna, ogni gesto falsità, ogni sorriso una smorfia.”
Il corpo di Marracash
Le 15 tracce presenti nell’album prendono il titolo di una parte del corpo, che separata dal resto si rivela per ciò che è veramente. Troviamo quindi, lo scheletro, il cervello, il fegato, la pelle, i nervi, il cuore. Raccontate da Marracash, sia in prima persona, sia grazie all’aiuto di featuring con diversi artisti, come Mahmood, Massimo Pericolo, Guè Pequeno, Sfera Ebbasta e Cosmo.
Uno dei pezzi più interessanti è quello sull’anima, con il featuring dell’artista diciassettenne Madame. Non è un caso che l’unica artista donna presente nell’album, sia stata usata per raccontare la relazione più difficile con la nostra interiorità, quella con l’anima appunto.
Il testo di Madame, l’anima di Marracash
Nel testo che prende il suo nome Madame – l’anima, i due artisti raccontano il timore di essere messi a nudo e venir scoperti per quello che sono veramente. Il testo si sviluppa attraverso la metafora di una relazione clandestina tra un uomo e una donna. La donna non può uscire di casa, nonostante è amata dal suo amante, perchè se gli altri dovessero vederla sicuramente giudicherebbero male il rapporto tra i due: “Mi vedessero in tua compagnia, penserebbero che sono debole”.
All’interno delle mure di casa la ragazza fa i capricci, perché vuole uscire, vuole farsi vedere, stufa di nascondersi in continuazione: “Mi chiedi di prepararmi e dopo non mi porti, sono la donna più bella che avrai ma mi nascondi”. Canta nell’ultima strofa Madame.
Mentre Marracash nel suo dialogo interiore, risponde che ha sognato di ucciderla, l’ha tradita, l’ha obbligata ad essere come altre donne, perchè non è mai stato in grado di accettarla per ciò che è.
Il testo di Madame – l’anima, si conclude con la consapevolezza, che nonostante lottiamo costantemente coi nostri demoni, non potremmo mai trasformarci in nemici di noi stessi. La nostra anima sarà sempre con noi, dalla nostra parte, come una donna che ci ama davvero. “Guarda dentro me, non vedrai una nemica, dimmi che sei ancora qua.”
La diciassettenne Madame, scelta da Marracash per diventare la voce della sua anima, è a sua volta la metafora di come artisti con anni di esperienza, cercano di conservare la spensieratezza e la fiducia con cui le nuove leve del rap si affacciano alla scena. Sicuri, senza paura del futuro ma soprattutto fuori dal marcio dello show business.
Madame testo di Marracash ft Madame.
Dimmi quanto ancora vuoi fare i capricci (‘pricci)
Scambi i miei consigli per giudizi (‘dizi)
Ora da quant’è che siamo zitti? (zitti)
Come sei emotiva, mamma mia (mia)
Testa giù, è una follia (‘lia)
Mi vedessero in tua compagnia (‘gnia)
Penserebbero che sono debole
Non devono sapere
Che sei l’anima, sei la mia metà
Come sei fatta nessuno lo sa
Ehi, ehi, ehi, tristi (tristi)
Mi hanno detto che ho degli occhi tristi (tristi)
Ti ho versato addosso fumo e whisky (whisky)
Faccio certe cose e tu sparisci (sparisci)
Poi ritorni come per magia (‘gia)
Non andare più via (via)
Ho sognato che ti avevo uccisa (uccisa)
Sai che ti amo, ho messo delle regole
Non devono sapere
Che sei l’anima, sei la mia metà
Come sei fatta nessuno lo sa
Cerca dentro te e saprai, mi hai ferita
Guarda dentro me, non vedrai una nemica
Dimmi che sei ancora qua
Ehi, ehi, sei forte (forte)
So che ti ho tradito tante volte (volte)
Ti spingevo ad essere altre donne (donne)
Mi rallenti mentre il tempo corre (corre)
Dai, non dirmi che ora faccio il divo (divo)
Stai con me mentre scrivo (scrivo)
Sì, lo so, ti piace stare in giro (giro)
Ma è tutta la vita che cerco me stesso
Visto che mi hai scelto, ora parla
Cosa vuoi da me? Mi sono truccata male, è questo che non sopporti
Mi chiedi di prepararmi e dopo non mi porti
Sono la donna più bella che avrai
Ma mi nascondi
A volte sono tutto (sono tutto), spesso sono niente (sono niente)
Mi cerchi come Dio (Dio), ma quando sei cenere
Ma non potrai dimenticare
Che sei l’anima, sei la mia metà
Come sei fatta nessuno lo sa
Cerca dentro te e saprai, mi hai ferita
Guarda dentro me, non vedrai una nemica
Dimmi che sei ancora qua
Leggi anche:
Perché ci gasiamo ancora quando il dj mette i Finley
Mammastomale ma Salmo sta benissimo: qui è all’ennesima salmenza
Il primo testo di Fabri Fibra, Scattano le indagini, è Disco d’oro dopo 17 anni
Il testo di street advisor, primo mattone di un super rap intergenerazionale
Pingback: Perché il nuovo disco di Marracash si chiama come un film di … – Servizio di informazione