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Ora che ti guardo bene di Gazzelle: l’amore ai tempi del lockdown

4 Maggio 2020
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Chi siamo diventati con la quarantena? Siamo migliori? Abbiamo letto cose belle? Ascoltato musica diversa dal solito? Cosa ci serve ancora per aiutare noi stessi ad uscirne cambiati in positivo? A queste domande che ci assillano da settimane forse non c’è risposta. Però è certo che di nuova musica abbiamo sempre bisogno, anche per regalare uno stimolo alle nostre orecchie annoiate. Uscita alla sesta settimana di lockdown, Ora che ti guardo bene di Gazzelle è una perfetta canzone indie/pop da quarantena, scritta da casa, ma sognando baci per strada.

Ora che ti guardo bene è il classicone di Gazzelle: canzone d’amore su base catchy, il suo marchio di fabbrica, forse talmente rodato da sembrare più uno stampino. Ma comunque efficace. Tra centinaia di voci che vogliono spiegarci come stiamo vivendo il lockdown, la leggerezza malinconica di Gazzelle è una cura di cui avevamo un po’ bisogno.

Il cantante romano non è l’unico che in questa quarantena è stato stimolato creativamente buttando fuori nuova musica (al contrario di te che non hai fatto un cazzo e stai alla decima serie Netflix) e poi l’ha fatto per un fine più alto. I proventi della canzone sono stati destinati all’Ospedale Spallanzani di Roma, sede dell’Istituto nazionale per le malattie infettive.

Visto che il pezzo è stato concepito a casa, la copertina del singolo è una foto amatoriale scattata dall’artista affacciato alla finestra, tra tetti arancio e antenne della tv. Una visuale che più o meno ci accomuna in questi mesi.

Ora che ti guardo bene di Gazzelle è una canzone d’amore, senza dubbio, ma lascia un po’ di spazio all’interpretazione. In un trip durato esattamente il tempo della canzone, con un’occhio alla diretta di Conte e l’altro all’impasto della pizza che lievita, si aprono all’ascoltatore infinite sfumature.

In quella più utopica: “ora che ti guardo bene sei come me” è una sorta di invito alla pace. Perché nella crisi ci siamo riconosciuti un po’ più simili o almeno portatori di alcune paure condivise.

Metti invece che da quel fatidico 9 marzo tu sia rimasto incastrato a casa con un pungo di amici-coinquilini o con la dolce metà, allora il testo di Ora che ti guardo bene si potrebbe leggere come una riscoperta. Trovare il tempo di osservare con calma una persona con cui già si condivideva la vita ma che solo ora si ha la possibilità di guardare attentamente, senza le interferenze frenetiche del mondo.

La terza interpretazione è quella che riguarda il drammatico fenomeno degli ex che sono tornati a farsi vivi durante il lockdown. Probabilmente pensando “ora che ti guardo bene sai che non fai così schifo? Quasi ti do una seconda chance”. Invece che vederci meglio, in questo caso la vista si è un po’ offuscata, come spiega magistralmente il fumettista Zerocalcare nell’episodio della serie Rebibbia Quarantine intitolato Interlude: Il Filtro Quarantena.

Lì il personaggio che si chiama “amica Teiera” inizia a chattare con una conoscenza comune e dà la notizia a Zerocalcare, che reagisce più o meno così: “Ma caruccio de che lo chiamavate er Matsugoro. Matsugoro è il pesce di Sanpei quello che vive nel fango e ce mette tre puntate ad arpionarlo. […] Ma che stai a di ma noi te dobbiamo leva’ er telefono”.

Divagazioni a parte, Ora che ti guardo bene di Gazzelle ha quel ritmo pop/indie super catchy che ti fa venir voglia di tornare a ballare in pista cantando a squarciagola, bere qualche birra, limonare. Ora che ti guardo bene ha il grande pregio di ricordarci che siamo vivi e di come lo eravamo prima. Quel “Ti ricordi che sapore ha / Quel bacio dato a vuoto sotto casa” che forse dopo due mesi non ti ricordi più tanto bene, ora riaffiora dai pori della pelle con un effetto detonante di gioia e malinconia.

Ecco il testo di Ora che ti guardo bene:

 

Ti ricordi com’è che si fa?
La vita mescolata insieme
E poi divisa di nuovo a metà
Mentre corriamo in queste stanze
’Sta casa è così grande
Ma che lavoro fa, wow, il tuo papà?
Ti piacerebbe andare sulla luna
Portiamo un sacco a pelo
E rimaniamo là
Mentre sul mondo piove forte
Suoniamo un pianoforte
Cantiamo insieme: “Na-na-na”

 

Ora che ti guardo bene
Sembri proprio come me
E non so se è un male o un bene
Ma sto meglio insieme a te

 

Ti ricordi che sapore ha
Quel bacio dato a vuoto sotto casa
Quando ridevi, ha-ha
Mentre la luce di un lampione
Illuminava un fiore
C’è un gatto col tuo nome, miao, dove va?
Ti piacerebbe stare sotto al sole
Sdraiati in un balcone
E rimaniamo là
Mentre la strada brucia male
Non ti farò del male
Ti giuro, mai, mai

Ora che ti guardo bene
Sembri proprio come me
E non so se è un male o un bene
Ma sto meglio insieme a te

Ora che ti guardo bene
Sembri proprio come me
E non so se è un male o un bene
Ma sto meglio insieme a te

Cantiamo insieme: “Na-na-na”
Cantiamo insieme: “Na-na-na”
Cantiamo insieme: “Na-na-na”
Cantiamo insieme: “Na-na-na”
Cantiamo insieme: “Na-na-na”

Mentre sul mondo piove forte
Suoniamo un pianoforte
Cantiamo insieme: “Na-na-na”