Tomorrowland Around The World: punto di non ritorno. Che futuro c’è per i club e i festival di musica elettronica?

11 Agosto 2020
3370 Visualizzazioni

Nell’estate più maledetta per i club e per i festival con protagonista la musica elettronica è inevitabile che gran parte degli appuntamenti siano stati rinviati al 2021. O che si siano convertiti a una dimensione digitale e a tantissimi set in diretta streaming.

Che sia questo il futuro della musica dance? In parte sì. Anche e soprattutto grazie alla prima edizione di Tomorrowland Around The World, che ha elevato alla massima potenza gli standard qualitativi in materia, segnando un vero e proprio spartiacque tra prima e dopo quanto messo in scena con tutta la sua potenza di fuoco dal festival belga.

A fine anno il settore avrà un crollo del fatturato su scala mondiale del 56%, i locali e i festival perderanno il 75% rispetto al 2019: più di 350 i festival cancellati, con circa 9 milioni potenziali di spettatori che se ne sono rimasti a casa.

Numeri pesantissimi, indicati da un recente report curato dall’International Music Summit di Ibiza, rassegna che raduna a fine maggio il meglio del think tank della musica elettronica, rinviata all’anno prossimo come le programmazioni di tutti i club della isla.

Non resta che sperare in una ripartenza in autunno. E in una ripresa vera e propria l’anno prossimo. Anche se continuare ad additare le discoteche e gli organizzatori di feste come unico capro espiatorio per gli assembramenti e i contagi non induce certo all’ottimismo.

 

 

Nel frattempo i brand di riferimento del settore non sono rimasti a guardare e si sono dedicati al web. Non a caso gli unici dati positivi per il settore provengono dai party e dai dj set streaming.

Lo scorso maggio il 70% degli eventi più visti su Twitch aveva come focus la musica elettronica. Tutto è iniziato in maniera quasi artigianale e individuale con le dirette su Facebook, ma quasi subito i top player si sono trasferiti su Twitch.

Giusto il tempo di capire che il social network di Mark Elliot Zuckerberg tendeva a bloccare troppo spesso gli streaming per questioni relative ai diritti musicali.

Il business si è così fatto sempre più interessante, come dimostra Kick Off, il party di domenica 9 agosto voluto da Heineken per festeggiare l’inizio delle Final Eight della Champions League e dell’Europa League di calcio, con protagonisti Bob Sinclar, Idris Elba (esatto, l’attore candidato ad essere il prossimo 007) e Purple Disco Machine.

Dj scelti da Defected, l’etichetta discografica House più importante al mondo che ha trasmesso in diretta sui canali e le piattaforme Facebook, Twitch, Twitter e YouTube di UEFA, Heineken e Defected.

Se chi organizza e sponsorizza alcune tra le manifestazioni sportive più importante al mondo si affida alla musica elettronica, significa davvero che ci troviamo davanti ad un business che ha ancora molto – per non dire quasi tutto – da offrire.

 

 

Il vero e proprio punto di non ritorno in materia di musica elettronica è stato senza dubbio rappresentato dalla prima edizione di Tomorrowland Around The World, The Digital Festival, svoltosi sul sito di Tomorrowland sabato 25 e domenica 26 luglio in modalità pay per view.

È stato capace di radunare oltre un milione di spettatori che si sono collegati da tutto il mondo al sito del festival belga. Nell’ultima edizione aveva contato 400mila presenze (fisiche) durante due week-end.

Tomorrowland Around The World ha creato Pāpiliōnem, un’isola digitale dove dividersi tra otto stage e assistere alle performance di oltre 60 artisti del calibro di Kathy Perry, Armin van Buuren, Charlotte de Witte, David Guetta, Dimitri Vegas & Like Mike, Eric Prydz, Martin Garrix e Paul Kalkbrenner.

Ma non sono mancate le opportunità di godere di webinar con nomi quali Guy Laliberté, Shaquille O’Neal e Yamashita Tomohisa. Il tutto realizzato con 6 telecamere 4K Ultra HD, coinvolgendo oltre 200 tra i migliori sviluppatori digitali, capaci in meno di tre mesi di realizzare un lavoro dallo standard hollywoodiano.

Di sicuro tutti non vediamo l’ora di tornare a ballare e a divertirci in compagnia del proprio dj preferito. Di tornare a Riccione, Ibiza, Amsterdam e Miami e andare nei loro club come se non ci fosse un domani.

Tra una serata e l’altra, assistere ad un festival in streaming può essere un’ottima alternativa alle serie tv e ai videogame. Anche e soprattutto per creare la futura fanbase che poi andrà in giro per il mondo alla ricerca del proprio dj d’elezione.

Indietro non si torna, dalle dirette individuali dai balconi si è passati in un attimo alla realtà nemmeno troppo aumentata. E anche in questo caso il mercato – come sempre – non farà prigionieri.

LEGGI ANCHE:

Chi era Robert Miles

Bimbi per strada e Children ovvero l’operazione post pandemia di Fedez e Robert Miles

Il ritorno dei Placebo e la trap d’oggi: uno scritto polemico

Cosa è successo a Facebook? Funziona come un buttafuori negli anni 90

Le modelle e il glamour nei faboulous 90

Exit mobile version