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Prince: l’album postumo dell’ultimo grande genio musicale

25 Luglio 2021
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Cinque anni dopo la sua morte, si torna a parlare di Roger Nelson per un suo album postumo in uscita e una serie di podcast che ne svelano ogni dettaglio.

Si intitola “Welcome 2 America” l’album di Prince in uscita il prossimo 30 luglio per Sony Music. Un album di inediti, registrato nel 2010 e poi celato negli archivi mastodontici del suo regno di Paisley Park nel Minnesota, dove pare siano custoditi migliaia e migliaia di brani inediti.

“Welcome 2 America”, l’ultimo album di Prince

“Welcome 2 America” ha avuto il via libera da Prince Estate, la società composta dai sei fratelli del musicista alla quale i giudici hanno affidato nel 2017 la gestione dell’eredità. Un album assolutamente attuale, per i temi che tratta, per la musica che lo permea, per la cura impeccabile di ogni dettaglio e del quale si sa già parecchio grazie alla nuova stagione del podcast ufficiale di Prince: quattro puntate che raccontano i tratti essenziali di questo lavoro.

Non si tratta, in buona sostanza, di un lavoro assemblato mettendo insieme scarti e avanzi di registrazione. Speriamo comunque che non si abusi del suo archivio, da ogni punto di vista. Siamo fiduciosi che non accadrà.

Chi era Prince per la musica?

Sarebbe un atto di lesa maestà se gli eredi non sapessero onorare la memoria di quello che non è retorica definire l’ultimo genio musicale apparso sulla Terra. Basterà ricordare in merito che cosa disse di lui un altro grandissimo, Miles Davis: «Prince è un mix di Marvin Gaye, Jimi Hendrix, Sly Stone, Little Richard e Duke Ellington» per poi aggiungere che sul palco era capace di muoversi come Charlie Chaplin.

Inarrivabile come cantante, musicista (sapeva suonare tutti gli strumenti), ballerino: quasi mai nella storia tanti talenti si sono concentrati in un’unica persona. Forse troppi, forse insostenibili, forse la causa di infiniti tormenti che l’hanno condotto alla morte il 21 aprile 2016 per overdose di farmaci, dopo anni passati a combattere contro tutto e contro tutti: case discografiche, scaramanzie, internet. Odiava la rete come poche altre cose al mondo, al punto ad adire le vie legali contro chi postava sui social network i video dei suoi concerti registrati con gli smartphone. 

I migliori album di Prince

Per i millennial che magari hanno conosciuto Prince da adulti, consigliamo di recuperare in fretta gli ascolti perduti, concentrandosi soprattutto sugli album degli esordi: ci permettiamo di suggerire “For You” (uscito nel 1978), “1999” (1982), “Purple Rain” (1984), “Sign O’ The Times” (1987) e soprattutto – chicca per intenditori, ci si permetta di dissentire da Wikipedia – “The Black Album”, uscito in un primo momento nel 1987, subito ritirato dal mercato, a parte un migliaio di copie che sfuggirono al macero, per poi essere pubblicato nuovamente nel 1994.

L’elenco potrebbe continuare all’infinito, dato che in carriera Roger Nelson ha firmato più di 600 brani: non soltanto per sé stesso, ma anche per Chaka Khan (“I Feel For You”) e Sinead O’Connor (“Nothing Compares 2 U”), giusto per citare i due più celebri. Prince lascia davvero un’eredità musicale ed artistica senza eguali: ognuno – a modo suo – sappia esserne all’altezza.

 

 

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