Addio a Quincy Jones, l’indiscusso re dei produttori musicali
Quincy Delight Jones Jr. è deceduto il 3 novembre 2024 a Los Angeles alla veneranda età di 91 anni. Se ne va una delle personalità più decisive nella storia della musica, se non la più decisiva
Il senso del ritmo
Il senso del ritmo ed il tempismo sono tutto, nella vita e soprattutto nella musica. Due delle tantissime qualità che hanno sempre contraddistinto Quincy Jones, per tutti il producer dell’album “Thriller” di Michael Jackson – per molte classifiche l’album più venduto della storia – della canzone benefica “We Are The World” guidando da autentico venerabile maestro un all stars team composto tra gli altri da Lionel Richie, Michael Jackson, Stevie Wonder, Diana Ross, Ray Charles, Tina Turner, Cyndi Lauper, Billy Joel, Bob Dylan, Bruce Springsteen e Dionne Warwick. Quincy Jones li accolse con un cartellone in studio di registrazione che recitava “Check Your Ego at the Door”. Nessuno osò contraddire questo suggerimento.
Senso del ritmo e tempismo non erano le uniche caratteristiche del produttore statunitense; un’altra regola aurea che ha sempre osservato? Uscire di scena al momento giusto, lasciare il palco – nel suo caso più il dietro le quinte – prima che te lo dicano gli altri. E che cosa c’è di meglio che lasciare il palcoscenico della vita poche ore prima delle elezioni presidenziali americane, destinate giocoforza a prendersi tutte le attenzioni, mediatiche e non, del mondo?
Una carriera irripetibile
Quincy Jones è stato davvero tutto: non soltanto produttore discografico, ma anche arrangiatore, direttore d’orchestra, compositore, trombettista. Ben 26 i Grammy Awards al suo attivo su 76 nomination, ai quali va aggiunto un Grammy Legend Award. Oltre a Michael Jackson, ha contribuito alle produzioni di Miles Davis, Frank Sinatra, Nana Mouskouri, Dinah Washington e The Weeknd, giusto per citare alcuni tra i nomi più rilevanti. Il suo capolavoro fu “Thriller” di Michael Jackson, la sua impresa più titanica fu “We Are The World”: in tutto quello che faceva metteva sempre il suo tocco da indiscusso fuoriclasse, grazie ad una conoscenza della musica maturata sino da giovanissimo – era ancora minorenne e già si esibiva con il suo grande amico di sempre, Ray Charles – e coltivata con uno sguardo sempre teso a cogliere quello che tutti gli altri non potevano nemmeno arrivare a concepire.
Il produttore perfetto
Che cosa distingue il produttore perfetto da tutti gli altri? Quali doti hanno sempre contraddistinto Quincy Jones? Carisma, leadership, pazienza, conoscenze musicali, personali e professionali e tanta, tanta passione. Dentro e fuori gli studi di registrazione. Quincy Jones era un attivista ed era inclusivo nei fatti e non a parole sin dagli cinquanta e sessanta, quando anche soltanto a pensarlo si richiava la pelle: Quincy Jones lo racconta e si racconta nel migliore dei modi in Q, la sua autobiografia uscita nel 2001. Se ne consiglia la lettura in lingua originale, insieme alla visione del documentario “Quincy”, disponibile su Netflix. Il suo lascito più importante? Averci ricordato che non si può vivere senza musica.
“To know where you came from makes it easier for you to get where you’re going”
(Quincy Jones, 1933-2024)