Peaky blinders 5, la grande crisi del ’29 adesso gronda sangue

9 Ottobre 2019
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Affilate le lame: pronti per Peaky blinders 5 di Netflix?

 

Il riepilogo del finale della quarta stagione- SPOILER

Avevamo lasciato i Peaky Blinders reduci da una stagione di scontri all’ultimo sangue con Luca Changretta (Adrien Brody) e i suoi scagnozzi, appositamente approdati a Birmingham per vendicare il padre. L’esito non era stato indolore. John morto e Micheal esiliato a New York per avere “tradito” Tommy (Cillian Murphy).

Ma grazie a un’alleanza inaspettata col boss americano Alfonso Capone, Tommy riesce a sconfiggere i Changretta e chiudere la partita.

Inoltre Tommy viene eletto deputato al parlamento britannico nelle file dei socialisti e sposa Lizzie (Natasha O’Keeffe).

Quinta stagione: l’ambientazione

La quinta stagione è ambientata nel 1929, anno cruciale per la storia mondiale. Il crollo della Borsa di New York mette in crisi tutti gli investitori e anche le attività dei Peaky Blinders. La superficialità di Michael, che non vende le azioni il giorno prima del crollo, getta nel panico la famiglia costringendo Tommy a trovare nuovi modi per trovare liquidità.

Protagonisti

Tommy Shelby rimane il fulcro indiscusso della quinta stagione ma ha una deriva decisamente psicotica e paranoica. A causa degli oppioidi che consuma, Tommy vede spesso Grace, la defunta moglie, che lo invita a unirsi a lei e ad abbandonare tutto. Una bella trovata quest’ultima che però dopo due o tre episodi diventa anche poco significativa.

Michael Gray (Finn Cole). Il figlio di zia Polly non è più un ragazzino spaventato ma uno strafottente che vuole emergere nell’organigramma della famiglia. Appoggiato della venale moglie Gina (Anya Taylor-Joy) cercherà di subentrare a Tommy, e chissà che non riesca nella sesta stagione.

La new entry più significativa della stagione è però Oswald Mosley (Sam Caflin). Mosley è un personaggio realmente esistito, prima parlamentare poi fondatore del New Party, che divenne poi British Union of Fascists, infatti nel frattempo aveva avuto modo di conoscere Mussolini e di aderire al suo credo politico.

La figura di Mosley all’interno della quinta stagione corre il rischio di risultare troppo legata alla storicità dei fatti e allo stesso tempo poco integrata nella trama. Il carisma di Mosley risulta appannato rispetto a quello di personaggi inventati come per esempio Aberama Gold (Aidan Gillen), che assomiglia di più a Dito Corto in questa stagione, e Solomon (Tom Hardy), l’ebreo filosofo e impenitente che ha regalato più di una perla nel corso delle stagioni.

Finale

Tranquilli, nessuno spoiler, ma solo un avvertimento: questa stagione lascerà dei dubbi irrisolti e l’assoluta necessità di vedere al più presto la sesta, alle cui riprese sembra che il cast stia già lavorando.

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