L’America (aka la patria delle macchine) sta lentamente abbandonando l’automobile, come è possibile?
Facciamo un passo indietro, per capire quanto l’auto sia importante negli States è bene dare uno sguardo veloce ai numeri, che sono davvero sorprendenti. Come riporta il sito Finances Online, nel 2020 sul territorio americano si contavano 286,9 milioni di automobili, lo 0,84% in più rispetto rispetto all’anno precedente. Nel 2021 i numeri sono aumentati ancora, e la ragione ha ancora una volta un nome preciso: Covid-19. Pandemia e lockdown hanno abbassato i prezzi, e il mercato delle macchine (nuove e usate) ha visto un importante rialzo delle vendite.
Secondo un sondaggio condotto dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti e della Federal Highway Administration, la California è lo stato con il maggior numero di veicoli immatricolati negli Stati Uniti. Non solo, il 98,09% di queste automobili vengono utilizzate per scopi privati o commerciali, ciò significa che quasi tutti nel popoloso stato della West Coast possiedono una macchina. Vista dall’alto potremmo dire che la California assomiglia a un enorme parcheggio pieno di Toyota e Honda.
Capito il quadro in cui ci muoviamo dobbiamo aggiungere un altro tassello: a distanza di quasi un anno gli americani stanno cercando in tutti i modi di sbarazzarsi dei propri veicoli, o se non altro di smettere di guidare. I prezzi scendono di nuovo, ma questa volta, a differenza di quanto era successo durante il Covid, nessuno considera l’automobile un buon investimento per il futuro. La ragione ha sì un nome preciso (anche in questo caso), ma completamente diverso: Putin.
I prezzi stellari di gas e benzina
I due mali del Ventunesimo secolo (finora, e speriamo non ne arrivino altri) hanno avuto un impatto significativo anche sul mondo delle auto. L’Europa si lamenta dei prezzi della benzina, ma in America, già in crisi per i rincari dovuti all’inflazione, lo scenario appare anche peggiore. In certe zone degli States i prezzi esposti dal benzinaio hanno raggiunto i 7 dollari a gallone (nel 2021 il prezzo medio si aggirava intorno ai 3.50 dollari); lavoratori, famiglie e pendolari sono piuttosto esasperati; anche le grandi aziende della distribuzione hanno aumentato i prezzi della merce esposta nei supermercati, perché trasportare i prodotti sta diventando insostenibile.
Sui social è già iniziata la corsa ai meme, perché per i millennial l’unico modo per esorcizzare la situazione è rifugiandosi in una risata amara online. “È come se stessimo vivendo di nuovo la carenza di carta igienica del 2020 – scrive un utente sul sito Guide for Mums – con la differenza che questa volta siamo nel 2022, e ad essere alti sono i prezzi della benzina! Riderei se non fosse così triste e vero allo stesso tempo”. Mentre il presidente Joe Biden temporeggia e prende misure provvisorie, gli user si divertono a trovare soluzioni alternative: c’è chi propone di tornare a usare i cavalli, e chi di imporre un nuovo lockdown. La domanda resta, cosa succederà adesso?
È davvero possibile smettere di utilizzare l’automobile?
Se immaginiamo le grandi città americane, con l’eccezione di metropoli come New York, le alternative alle automobili sono poche. A causa delle grandi distanze da coprire la cultura dei mezzi pubblici è meno presente, per questo i lavoratori stanno chiedendo un ritorno allo smart working.
“È veramente frustrante il fatto che una guerra che non dovrebbe nemmeno esserci stia avendo conseguenze a livello globale”, ha raccontato sul New York Times Destiny Harrell, una ventiseienne bibliotecaria residente a Santa Barbara. Tutti i giorni guida la sua Kia Niro argento per circa 15 minuti, per raggiungere il suo posto di lavoro. Adesso sta considerando di chiedere ai suoi datori di lavoro se può lavorare da casa metà settimana. “Il rincaro dei prezzi ha aumentato la mia rabbia nei confronti di Putin e dell’invasione dell’Ucraina”, conclude. Ma tutti brancolano nel buio, e più che risentimento e abbandono delle auto nessuno sa con certezza cosa accadrà nei prossimi mesi.