Questa mattina mi sono svegliata con una delle newsletter più attese del mese. Non sto parlando delle offerte Ryanair, ogni volta ci spero ma a meno che io non voglia partire per uno dei più remoti paesi dell’est Europa, che a confronto dove abito è una metropoli, non concludo nulla.
La mail in questione annuncia l’uscita della seconda stagione di Emily in Paris su Netflix. Un gradito regalo di Natale per i molti che si sono appassionati e affezionati ai personaggi e che probabilmente a Capodanno già ne sentiranno la mancanza.
Ma cosa ci attrae veramente di Emily?
Il cappotto fucsia di Emily
Scontato dire che ha un guardaroba invidiabile, quel mix sofisticato tra la provenienza americana e la contaminazione francese rende unico il suo aspetto, sicuramente più energico del look “finto non curato” tipico del tricolore, ma allo stesso tempo glamour e raffinato.
Come dimenticarsi dell’iconico cappotto fucsia firmato Kenzo coordinato a un mazzo di rose rosa. Le palette sono infatti il tocco magico di Emily. L’abbiamo vista in verde Chanel, in giallo Gianni e in un elegante total balck di Christian Sirano, anche se non mancano le fantasie come la giacca floreale Off-White.
Le case di moda francesi si mischiano ai designer americani per un perfetto stile contemporaneo che fa tendenza. Se gli algoritmi di Instagram fossero dei capi sicuramente sarebbero quelli di Emily in Paris.
Non solo moda nella serie Netflix
Potremmo scrivere pagine e pagine sui look scelti per rendere iconica questa serie, ma cosa ci racconta veramente la narrazione e cosa anche lo stile della protagonista ci vuole dire?
Una ragazza all’avventura in un paese diverso, con una cultura e un approccio differente, uno stile e un modo di porsi estraneo al contesto e qualche difficoltà di comunicazione per via della lingua rendono Emily un’eroina moderna.
Quante volte quando leggiamo annunci di lavoro su Linkedin pensiamo: «Sì, però io questo non lo so fare» e quante volte non applichiamo perché vince la percezione di non essere idonei per quel ruolo, nonostante magari sia il nostro desiderio, sogno, aspirazione o ambizione.
Cosa ci insegna Emily in Paris
Raccogliamo 4 ispirazioni dalla serie:
- Coraggio. Spesso è proprio ciò che non sai, ciò che ti fa sentire out of context a renderti interessante e attrattivo.
- Contaminazione. Essere sé stessi non significa essere sempre uguali a sé stessi, lasciarsi contaminare da esperienze, culture e diversità è fondamentale per la costruzione della propria personalità, che non è statica ma in evoluzione continua.
- Networking. Saper unire persone e conoscenze per creare qualcosa di nuovo. Vi ricordate quando Emily porta a cena il team nel ristorante di Gabriel?
- Personal branding. Essere dei bravi comunicatori social e costruire una propria immagine tanto vera quanto efficace.
Ora non ci resta altro che immergerci nella serie e provare a guardarla con uno sguardo rinnovato, cogliendo anche gli spunti che possono essere utili nella nostra vita e per il nostro lavoro. Ma visto che sognare oggi è anche low cost, possiamo anche pensare di prenotare un viaggio con il nuovo Frecciarossa e vivere un’esperienza in vero stile Emily.
Che pensandoci bene se non è studiata a tavolino il lancio del nuovo itinerario di viaggio Trenitalia e l’uscita della serie è una coincidenza più che fortunata.