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Morto Biscardi: il moviolone va in paradiso. La nostra intervista imbossibile

9 Ottobre 2017
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È morto Aldo Biscardi: per uno strano scherzo del destino, proprio di domenica, in un week-end senza partite, quando la Serie A riposava per le qualificazioni dei Mondiali di Russia. Nell’anno della moviola in campo. Sarà furioso, là sulle nuvole. Si prevedono fulmini fulvi.

Per un’incredibile ironia della sorte, Aldo Biscardi si è spento proprio nell’anno di nascita della VAR. Cioè del simbolo della sua battaglia giornalistica più importante. Un battaglia inscenata nel teatro popolare che ha influenzato e cambiato per sempre il racconto del calcio, con commenti a caldo, che Biscardi cercava di moderare alla sua maniera – “Non parlate in più di tre o quattro per volta che sennò non si capisce niente” – e con i primi movioloni.

Sembra quasi che il nostro caro Aldo si sia spento per noia, per assenza di calcio in televisione e appagato dal raggiungimento di quello che sembrava il suo unico obiettivo professionale: LA MOVIOLA IN CAMPO!

Già, è proprio morto Biscardi: amato e seguitissimo da intere generazioni, ma anche odiatissimo dalle donne italiane (va detto), che dopo un weekend che partiva regolarmente con caffè e Gazzetta, radiolina fissa su TUTTOILCALCIOMINUTOPERMINUTO e panino allo stadio, il giorno dopo, ritrovavano ancora i propri mariti a guardare il calcio, incollati alla televisione per vedere Il Processo del Lunedì: sulla RAI fino al 1993 e sull’indimenticabile TELE+ per i due anni successivi, per poi passare su TMC (Tele Monte Carlo).

Nel 2001 Il Processo di Biscardi passò a La7 per poi finire qualche anno dopo, in pianta stabile, su Italia 7 Gold, dove tutt’ora è in programmazione – dopo un anno di chiusura – con la conduzione di Giorgia Palmas con la partecipazione di Elena Barolo.

Per un Millennial è un giorno tristissimo, perché si spegne un’icona di quel calcio nostalgico che non tornerà più.

Dopo il pendolino di Maurizio Mosca, Biscardi restava l’ultimo muro da abbattere in un palinsesto televisivo che non sentiamo più nostro. Basta infatti vedere a chi hanno avuto il coraggio di affidare l’edizione di quest’anno del Processo…

Quindi è ancora al nostro caro Aldo che vogliamo parlare e  rivolgere questa intervista possibile, con risposte impossibili, con la speranza che in qualche modo ci faranno sentire il nostro Biscardi Nazionale un po’ più vicino.

Intervista impossibile al morto Biscardi, che morto non è:

Caro Aldo, com’è nata l’idea del Processo del Lunedì? Era a cena con dei colleghi e discutevamo su un rigore regalato dall’arbitro in un Roma-Juventus del 1980. Ad un certo punti ebbi un’illuminazione. Tra le grida e le forchettate di carbonara, pensai: e se davanti a noi ci fosse una telecamera?

Chi è stato il suo ospite più importante? Diego Armando Maradona nel 2003 e Silvio Berlusconi nel 2011, ma ricordo con affetto anche Helenio Herrera come opinionista nel 1991.

Come ha vissuto gli anni in RAI e il passaggio alle tv locali? Non c’era particolare libertà di azione in RAI – ci obbligavano a parlare uno alla volta -, per questo quando nacque TELE+ decidemmo di spostare il palinsesto. Poi quella era una tv a pagamento, una delle prime, ed era tutto molto prematuro, perciò il progetto fallì e ci spostammo sulle tv locali, dove la trasmissione diventò un talk show trash. Tutti potevano dire la loro, allo stesso tempo, e per questo stesso motivo avevamo sempre la massima attenzione di chi ci guardava da casa, nel tentativo di capire cosa stessimo dicendo. Come dite voi giovani? Era giallenging.

Parliamo di calciopoli e del suo coinvolgimento a favore della Juventus? Fandonie! Noi dicevamo sì a Moggi & C. per tenerli buoni, ma poi mica modificavamo davvero il moviolone. Tutti da casa potevano vedere come dalle immagini reali il “softuer” trasformava i calciatori veri in immagini computerizzate. Credo che FIFA98 e l’ultima versione di PES abbiano preso molto spunto dalle nostre tecnologie. Chiederò ai miei avvocati di denunciarli!

Cosa pensa della VAR in campo? Si sente soddisfatto? Devo dirti la verità, sono soddisfatto a metà, perché diciamolo… ma che cavolo di nome è VAR! Io volevo la moviola in cambo, e dovevano chiamarlo IL MOVIOLONE, me lo dovevano! E invece l’hanno chiamato VAR… ma VAR A QUEL PAESE!

Qual è stato il suo sgup più importante? La telefonata di Berlusconi in diretta che annunciava l’acquisto di Kakà, ma anche l’annuncio dell’ingaggio di Oronzo Canà alla Longobarda!

Ora cosa pensa di fare in paradiso? Lei è in paradiso ora, vero? Ho ritrovato il mio vecchio amico Maurizio Mosca che fa il pendolino per vendere i numeri del Lotto… Mi ha fatto piacere riabbracciarlo. Qui è tutto tranquillo, parlano tutti per alzata di mano, ma d’ora in poi dovranno abituarsi diversamente. L’altro giorno un Santo è inciampato e ha incolpato un angelo di avergli tagliato la strada. Stavano litigando e allora sono intervenuto proponendo la Paradise Moviola. L’idea è piaciuta e ora ne stanno parlando nei piani alti…

Se è morto Biscardi ma tu vivi ancora, se vuoi sopravvivere al mondo del calcio amatoriale e dilettantistico:

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