La Serie A su DAZN e gli scenari futuri per vedere il calcio in tv

29 Marzo 2021
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Che sia la volta buona?

Con i diritti tv della Serie A del calcio passati da Sky a DAZN, anche l’Italia potrà godere di una banda larga internet degna di questo nome? Dove non ha potuto la didattica a distanza, magari potrà l’ex campionato più bello del mondo, che per le prossime tre stagioni sarà visibile soprattutto attraverso app, relativi device e smart tv.

Finalmente millennial e i loro figli, nipoti e persino genitori non dovranno impazzire con le partite che si bloccano ogni tre per due? DAZN ha messo sul piatto l’alleanza con TIM, una mossa che ha senza dubbio convinto le società di Serie A a sposare questa nuova avventura.

Seria A su DAZN (con TIM)

Ci sarà comunque parecchio da lavorare per colmare il gap tecnologico: «16 milioni di famiglie (il 60% del totale) non usufruiscono di servizi Internet su rete fissa o non hanno una connessione fissa a banda ultra larga». Numeri e parole di Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale. Nel frattempo i creativi di DAZN penseranno ad adeguate campagne pubblicitarie e promozionali forti della loro apprezzatissima anchorwoman Diletta Leotta. 

DAZN e Amazon sono le novità del calcio in tv

I fatti. DAZN ha acquisito l’esclusiva di sette partite su dieci, per le restanti tre nei prossimi giorni si saprà chi ne deterrà i diritti, in co-esclusiva con DAZN. Sky potrebbe anche restare a bocca asciutta, se la Lega Calcio accetterà l’offerta di Mediaset. Sino al 2023/24 Sky continuerà a trasmettere Champions League (a parte sedici partite in esclusiva su Amazon), Europa League e la neonata Conference League.

In pratica a DAZN il campionato italiano, a Sky le Coppe Europee, oltre a alla Premier League, il campionato inglese, il più visto al mondo. Al termine di questa stagione scadono i diritti per la Bundesliga e per la Liga spagnola. È proprio il caso di dire… staremo a vedere.

 
Le conseguenze. La tendenza è sempre più chiara: spremere il tifoso sempre di più, obbligandolo a sottoscrivere più abbonamenti possibili. Allo stato attuale, dall’anno prossimo chi vorrà seguire tutte le partite della propria squadra del cuore italiana impegnata anche in Champions League dovrà pagare 3 abbonamenti: DAZN, Sky e Amazon.

Quanto costa la Serie A su DAZN?

Per ora la sottoscrizione mensile a DAZN costa 9,99 euro, il pacchetto calcio di Sky adesso è in offerta a 30,90 euro al mese, Amazon Prime ha un costo di 36 euro all’anno. Che cosa succederà? DAZN costerà all’incirca 30 euro al mese (si ipotizza), Sky dovrà valutare come rimodulare l’offerta, Prime aumenterà la tariffa annuale o formulerà offerte pay-per-view? Siamo nel campo delle pure ipotesi, tutte parametrate su un’unica certezza, anzi due: che il tifoso sia un pollo da spennare e sia disposto a pagare qualsiasi cosa quando si parla di calcio.


Le ipotesi. I precedenti in materia, però, non sono particolarmente incoraggianti per queste big company. Telepiù e Stream provarono a dividersi la Serie A, poi nel 2003 si fusero in Sky. DAZN partì lancia in resta nel 2018, poi preferì chiedere ospitalità a Sky con un canale dedicato, il 209, che a giugno sarà oscurato. Più avanti si vedrà.

Di sicuro è difficile pensare che si sia disposti a spendere più di quanto si faccia adesso per il calcio – italiano o internazionale che sia – così come è improbabile che il numero complessivo di abbonati alle varie piattaforme aumenti. Anzi. Sempre che si riesca ad intensificare la battaglia contro i cosiddetti “pezzotti”, i decoder pirata che da sempre arrecano danni milionari alle pay-tv.

Come vedremo il calcio in futuro? Gli scenari

Scenari futuri. Il futuro è segnato, come da noi già scritto in precedenti articoli. I social network stanno rivoluzionando il calcio, i singoli campionati perderanno sempre più importanza, come le competizioni delle Nazionali, queste ultime viste sempre più come un fastidio, inutile continuare a fare i romantici fuori tempo massimo. Paesi Bassi e Belgio pare vogliano dare vita ad un’unica lega, un esempio che potrebbe essere seguito anche dagli Scandinavi e da qualche nazione balcanica (su quest’ultima possibilità più che lecito essere scettici).

Proprio in queste ore il quotidiano portoghese A Bola ha svelato quello che potrebbe essere il nuovo format della Champions League: dal 2024 diventerebbe un campionato con 36 squadre (4 più di quelle attuali), con almeno 10 partite garantite: le prime 8 accederebbero agli ottavi, quelle classificate tra il 9° e il 24° posto andrebbero agli spareggi per i rimanenti otto posti. Champions League come l’NBA. Alternative non ce ne sono, anche perché comincia a scarseggiare il tempo per compiere questo definitivo salto di qualità. E non ci sta riferendo alla banda larga.

 

Foto in copertina: Ufficio stampa Gran Galà del Calcio

 

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