La definisce così Urban Dictionary: troppo giovane per relazionarsi ai millennial, troppo vecchia per comprendere a pieno la generazione Z.
Gli zillennial sono nati fra il 1993 e il 1998 e oggi, poco più che ventenni, sono intrappolati nella guerra intergenerazionale. I loro interessi si sovrappongono alle altre categorie, perciò se la gen Z si identifica negli Ipod e i millennial nei walkman, gli zillennial sono i lettori MP3.
Un po’ carne, un po’ pesce
Il motivo per cui nessuno si è accorto degli zillennial è l’innegabile somiglianza degli individui che ne fanno parte con la generazione precedente e successiva. Gli zillennial sono amanti di Harry Potter, ma si interessano anche al cambiamento climatico, mangiano ancora pane burro e marmellata ma non disdegnano un toast con avocado. Lo zillennial è in mezzo a due generazioni e assorbe un po’ dell’uno e un po’ dell’altro.
Incompresi e inascoltati, ma intelligenti
Essere uno zillennial è come essere l’ultima persona scelta durante un incontro di basket. Non abbastanza bravo da essere inserito in squadra. Nessuno vuole ascoltare le opinioni degli zillennial perché la generazione precedente li vede come dei ragazzini, e quella successiva li sente troppo vecchi per poter dare buoni consigli. Al tempo stesso, lo zillennial medio sa di poter essere meglio degli altri mondi generazionali. Sono informati, veloci, geniali a volte. Tengono conto delle prospettive diverse e formano il loro pensiero come un processo completo e futuristico.
Lo smartphone per me è stata una transizione naturale, anche se sono cresciuta con il telefono a conchiglia. Sarah, 24 anni
Gli zillennial sono più divertenti
Avvelenati d’ironia. La caratteristica che accomuna questa microgenerazione è una fulminante ironia nei confronti di chiunque sia più vecchio, o più giovane. Amano prendere in giro i millennial perché li trovano un po’ rabbrividenti, e usano il sarcasmo con la gen Z perché sanno che, verosimilmente, non lo capiranno.
Come si vestono gli zillennial? E chi lo sa. Come gli pare, di solito. Non hanno l’incubo del must total black ma nemmeno si lanciano sul primo paio di pantaloni a zampa d’elefante che trovano. Gli zillennial vivono i propri outfit senza preoccupazioni, si sentono giovani e sereni a riguardo.
Seguono poco la moda del momento, ma non vivono le passioni della generazione Z come un nemico da combattere. Questa micro generazione è piuttosto infastidita dalla battaglia su chi veste meglio, perché ha l’impressione che i millennial stiano combattendo contro i sedicenni per colpa dei jeans attillati.
Gli zillennial e i social
Sono quelli che li hanno vissuti prima e dopo. Hanno visto Facebook quando ancora non ci si preoccupava di avere un profilo ordinato. Youtube senza pubblicità. Gli zillennial hanno fatto il salto fra Messenger (si, quello dei trilli) e le chat virtuali. Hanno visto il mondo dei social evolversi di anno in anno e sono stati i primi ad aver aiutato l’algoritmo a capire cosa poteva piacergli.
I social diventavano fondamentali mentre gli zillennial compivano 15-16-17 anni e, per un periodo di tempo, erano proprio loro a rendere vivo il mondo online. Erano gli anni d’oro delle pagine Facebook, dei vines e degli ASDF movie, i predecessori degli odierni meme.
Com’è essere zillennial oggi?
Com’è essere zillennial oggi? Ci si sente sempre in bilico. Quelli più grandi ci sembrano in difficoltà quando si tratta di ottenere informazioni e la gen Z ci sembra sì proiettata verso temi di interesse internazionale, ma anche racchiusa da un’aurea di superficialità.
Non abbiamo l’odio che sentono i millennial per le nuove generazioni ma nemmeno ci lasciamo abbindolare dal primo ragazzetto che si tinge i capelli di rosa e pretende di essere chiamato “alternativo”. Siamo come una barca fra due oceani e carichiamo acqua da entrambi i lati con la certezza, all’occasione, di saper nuotare da soli.
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