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Cosa rende un uomo affascinante? Il rugby, ragazzi, il rugby!

5 Maggio 2019
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Sono andata a vedere una partita di rugby, lo sport più sexy che ci sia. Uomini, datemi retta. Iniziate a giocare a rugby. Niente come questo sport rende un uomo affascinante. 


Facciamo un passo indietro. Ho un amico, ex giocatore di rugby, che da anni mi fa una testa così su questo sport: “Lo devi vedere”, “Vedrai che ti piace” “E ti piaceranno anche i rugbisti, bei ragazzi, alti e grossi e gente perbene” eccetera eccetera…


Passo avanti. Alla fine ci sono andata a vedere una partita. Spoiler: il mio amico aveva ragione.


Sono andata al derby tra le Zebre di Parma e il Benetton di Treviso (a Parma) e mi sono presa tutto il tempo per godermi lo spettacolo. Mi sono divertita moltissimo, ma ho anche sofferto molto (se avessi un ragazzo o un figlio rugbista non potrei vederlo giocare). E mi sono anche molto entusiasmata. Non percepivo una concentrazione di testosterone così alta nell’aria da tempo, ma tanto tempo.


I rugbisti si lanciano nella mischia senza paura, si azzuffano, si tirano giù a vicenda, si saltano addosso. E poi alla fine si rialzano sempre. E ai miei occhi questo è un miracolo. Davvero. Se qualcuno mi afferrasse per le gambe mentre sto correndo con in mano una palla, non avrei chance alcuna di sopravvivere. Loro si rialzano, bevono un goccio d’acqua, stringono la mano all’avversario colpevole della loro caduta e ricominciano.


Quello che ho capito è che uno sport bestiale, molto maschio, ma giocato da gentiluomini. Altro che calciatori metrosexual, tamarri e fighetti. Immagino che i calciatori più o meno amatoriali a questo punto potrebbero prendersela per queste affermazioni. Accetto il rischio.


Qui nessuno finge di cadere quando viene sfiorato. Non so se è una questione etica, non credo, semplicemente, nel rugby, è permesso tirare giù l’avversario con forza, violenza ai miei occhi. Oltre a chiedermi come facciano a non spaccarsi tutti tutte le volte, mi sono chiesta anche come facciano a non incazzarsi.


Finita la partita sono stata al terzo tempo. Come in una sagra di paese, sempre ai miei occhi di infiltrata ingenua e ignorante in materia, i tifosi delle due squadre si bevono una birra insieme, poi arrivano i giocatori, stringono le mani a tutti, acciaccati, ma sorridenti. Le Zebre hanno perso, ma i loro tifosi avevano comunque un motivo per festeggiare: è la prima volta che una squadra italiana (il Benetton, i leoni) arriva ai playoff del campionato Pro 14. Te lo vedi un tifoso del Milan festeggiare perché la Juve va in finale di Champions League?


Erano tutti felici.


Ho anche parlato con alcuni di questi giganti buoni. Entusiasti che una ragazza di un’altra città fosse andata a vedere la partita senza motivo. Felici che mi fosse piaciuta.

 

A uno di loro ho chiesto: “Com’è possibile che non vi facciate male?”. “Ci facciamo male. Il giorno dopo la partita abbiamo dolori ovunque”. A un altro ho detto: “Ho tifato per la squadra avversaria, ma solo perché ho visto che erano in vantaggio”. Risposta: “Hai fatto bene”.


Ah! Allora, cari rugbisti siete dei supereroi. Usate la forza per fare giustizia, non c’è cattiveria, siete i buoni del mondo.

 

Da quel momento quando i miei occhi incrociavano uno di loro, il mio cervello me lo faceva vedere con indosso un mantello. Mi è sembrato che potessero salvare il mondo. Quando si lanciano per difendere il compagno e la palla ovale sembrano invincibili (l’importante è che non caschino addosso a te). Sembra che possano sconfiggere qualsiasi problema. La fame nel mondo, le guerre, il cambiamento climatico, anche i miei problemi.


Vorrei un rugbista sempre a disposizione. Di fianco a loro ti senti imbattibile. E non c’è niente di più sexy per una donna.

P.S. Ciao ragazzi! Siete grandi!

 

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