Il cibo del futuro sta arrivando: cosa mangeremo tra vent’anni?
Nel 2021 la domanda circa cosa mangeremo fra vent’anni è in continua evoluzione, e la risposta non piace molto.
La domanda alimentare continuerà ad aumentare del 15% ogni decennio. Di conseguenza, la produzione alimentare deve essere più del doppio del suo tasso annuale per soddisfare la richiesta. Quindi, cosa diavolo mangeremo fra vent’anni e soprattutto, quale cibo del futuro darà da mangiare a più di 10 miliardi di persone in tutto il mondo entro il 2050?
Sono quattro le innovazioni gastronomiche che rappresentano la migliore soluzione nell’immediato futuro del nostro cibo. Forse miglioreranno la sicurezza degli alimenti, forse soddisferanno la crescente domanda delle bocche da sfamare, forse sono ipotesi così tragicamente vicine da far storcere il naso a molti.
Il fatto resta: il cibo del futuro arriverà, e non assomiglia per niente a tutto quel che già conosciamo.
Cibo del futuro: insetti ad alto contenuto proteico
Sono già ampiamente conosciuti e utilizzati in molte cucine asiatiche. Questa però è una notizia vecchia come il cucco, e di cui non ci stupiamo molto. Sì, arriveremo a mangiare panini alle cavallette, o insalate di grilli.
Se parliamo di sicurezza alimentare è importante dire che l’allevamento di insetti è considerato il modo più sostenibile di fornire una fonte di cibo ecologicamente valida. E poi, sono ad alto contenuto proteico. Certo, bisogna mangiarne a chili per sentirsi sazi, ma la loro azione benefica è duplice:
- affrontano la guerra alla malnutrizione nei paesi sottosviluppati
- riducono l’impatto ambientale della dieta occidentale del 73%
Vi sembrano motivazioni non convincenti? Fatevene una ragione e provate un hamburger di vermi. Contengono proteine, acidi grassi insaturi, vitamine e fibre. Anche i dietologi si guardano un po’ smarriti e non sanno bene come alzare polemica di fronte a questo dato di fatto.
Noci senza allergeni
Un sogno per tutti gli intolleranti alla frutta secca. Un esempio di noce senza allergeni è la noce tigre senza glutine. Si tratta di un frutto secco ricco di fibre e utilizzabile come ingrediente in mille modi diversi. Non ha additivi e non viene lavorata nella filiera di preparazione.
Fondamentalmente gli scienziati pensano di estrapolarne le caratteristiche per poi adattarle a tutta la frutta secca che già esiste. Si tratta di un processo complesso ma, alla fine dei giochi, potremmo riuscire a debellare una volta per tutte le intolleranze a questo prodotto alimentare.
Cibo del futuro: sostituti della carne a base vegetale
Ci stiamo rapidamente rendendo conto dell’impatto che la produzione di carne ha sull’ecosistema globale e sulla biodiversità. I sostituti della carne sono già decine e vengono quotidianamente usati da vegetariani e vegani. Ci stiamo muovendo verso pietanze senza carne, ma dall’aspetto assolutamente identico.
La triste realtà degli allevamenti intensivi potrebbe non avere una vita ancora lunga. Al di là delle mostruosità che vi accadono dentro, sono una delle principali cause delle emissioni di CO2 e hanno creato enormi divari nella produzione e nello smaltimento dei rifiuti organici. Quindi consumatori di carne, amanti delle costolette e delle braciole, dovrete anche voi adattarvi.
Le alghe
L’allevamento di alghe potrebbe rappresentare un potenziale punto di svolta nel modo in cui mangiamo il cibo. Più che di allevamento si dovrebbe parlare di coltivazione. Prodotte in abbondanza sia in ambienti marini che d’acqua dolce, le alghe sono viste come una soluzione al problema della scarsità di cibo.
Questa pratica agricola sfamerebbe umani e animali senza discriminazione alcuna, e la sua produzione è già così prolifera da aver convinto molti agricoltori a inserirle nel loro “orto”.
Con il crescente problema della pesca eccessiva e l’accumulo di inquinanti come mercurio e microplastiche nei pesci, le alghe potrebbero potenzialmente servire come sostituto sostenibile dei frutti di mare e di tutte le creature marine commestibili.
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