Tu chiamale, se vuoi, emulsioni. Rendi più decente la tua insalata detox!

15 Novembre 2017
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Un’insalata detox consacrata dal MIT (Massachussets Institutes of Technology). Dopo l’intelligenza artificiale, olio e aceto non faranno più i capricci tra di loro. Siete pronti per un futuro scipitamente fantascientifico?

 

Ebbene sì… se un’informazione oggi non è supportata da uno studio dell’Università di Oxford, da una ricerca dell’Università di Princeton o da uno studio dell’Università di Yale… non c’è notizia, non c’è credibilità, non c’è certezza! Insomma, l’informazione di cui sopra è una vaccata.

E il millennial, come sapete, in quest’epoca di instabilità globalizzata ha bisogno di certezze e non di vaccate. Ecco perché vi presentiamo una procedura sviluppata dal  MIT – per risolvere problematiche a tema food tipicamente millennial e, senza falsa modestia, per l’intero Sistema Solare.

Il MIT ha infatti messo a punto una modalità assolutamente innovativa per creare emulsioni stabili laddove questo, prima, era semplicemente impossibile. Ci spieghiamo: questo procedimento consente, ad esempio, di creare una perfetta emulsione olio e aceto che non si “scompone” dopo pochi minuti ma rimane stabilizzata per mesi. Scoperta di portata significativa se si considera che il millennial in oggetto adotta, preferibilmente, una dieta sana, equilibrata e consapevole. Sempre meno junk food e sempre più frutta secca, semi e becchime vario, insalata detox per la pausa pranzo.

E come condisce un millennial italiano la propria insalata detox? Sicuramente non con la mefitica salad dressing di stampo anglosassone; bensì con un sano mix di olio e aceto. Trovarselo quindi già emulsionato senza dover, in pausa pranzo, star lì a shakerare bottigliame vario manco fosse un bartender del Pacha potrebbe avere un suo perché.

Tralasciamo, rimandandovi a questo link , i dettagli per cui si giunge a questo avveniristico mix salva tempo e muscoli. Per farla breve, giusto per farvi capire, l’olio che normalmente repelle l’acqua (al pari del diavolo con l’acqua santa) viene in un primo momento mischiato ad un tensioattivo grazie a cui olio e acqua (contenuta nell’aceto) possano unirsi.  Altroché razzi su Marte. Da qui, step successivi che vedono l’olio collocato in una camera piena di aria umida e successivamente raffreddata, che provoca gocce d’acqua aeree che si trasformano in goccioline microscopiche che a loro volta si distribuiscono nell’olio. Una supercazzola termodinamica.

Tutto ciò ci fa ben sperare anche a favore di un’altra emulsione che piace tanto al bel paese: olio e limone!

E se il tema food & beverage vi interessa, dopo l’insalata detox, ecco una guida definitiva su come ordinare un cocktail senza fare la figura degli sfigati.

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Credit immagini: unspash

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