Meglio diventare vegetariani o vegani? Ciccio, se elimini la carne stai molto all’occhio!
Essere o non essere onnivori, questo è il dilemma!
Diventare vegetariani è facile. Il difficile è restarci.
I millennial sembrano ad avere una propensione per diventare vegetariani o vegani: in Italia in particolare la percentuale dei vegani è triplicata. Si può diventare vegetariani o vegani per dare sostegno all’ambiente, per l’amore per gli animali, per ragioni di salute, per l’odio verso la vita media troppo lunga dei broccoli, e blablabla.
Ma si può davvero rinunciare al panino con la mortazza, alla nduja e ai bratwurst?
Ecco che cosa dicono 5 ex vegani o vegetariani che dopo diversi anni hanno ricominciato a mangiare la carne. Gli apostati. Eroici, incuranti di potenziali ritorsioni dei nazivegani: lapidazione con legumi assortiti, scudisciate coi sedani, e le zucchine, bè, le zucchine hanno un ruolo fin troppo chiaro. Com’è stato tornare al sangue, alla carne, alla crudeltà predatoria?
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Quando la curiosità diventa ossessione
Claudia è diventata vegana a 25 anni, leggendo diversi libri e forum sul veganismo. La sua non era solo una scelta etica e ambientale ma anche salutare. Infatti per diversi anni, ha riscontrato dei miglioramenti come perfetti esami del sangue e la scomparsa di un’allergia. Ma i prodotti vegani non riuscivano a soddisfare le sue voglie e l’eccesso di soia era colpevole della nascita di nuovi disturbi. La tentazione della carne era diventata un’ossessione, al punto di sognare le uova e il pesce la notte. A dire il vero, ogni tanto ci scappava una frittatina. Nel momento in cui si è trasferita in Germania per studiare e diventare nutrizionista, si è resa conto che l’ossessione per il cibo si era trasformata in un vero e proprio disturbo alimentare. Così dopo quasi 5 anni ha abbandonato il veganismo, continuando a stimare le persone che riescono a mantenere questo stile di vita.
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La triste storia del coniglietto Carolina
Francesca Maria ha 31 anni ed è vegana. A cinque anni l’amorevole nonno, allevatore di conigli, ha deciso di squartare davanti alla piccola nipotina Carolina, il coniglietto preferito. Ma come, nonnino? Lei si disse: «Qui bisogna diventare vegetariani o vegani». Dopo un po’ di tempo di dieta veggie, Francesca ha provato a integrare la carne nella sua alimentazione, ma il tentativo è fallito a causa del sapore e della difficoltà nel digerirla. Inoltre, dopo 4 mesi da onnivora ha notato capelli spenti, pelle invecchiata e pessimo umore.
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Dimmi che mangi e ti dirò chi sei
Francesco è diventato vegetariano a 20 anni per motivi politici. A 34 anni ha ricominciato a mangiare la carne perché si è reso conto che l’identità che si era costruito non lo rispecchiava più. In fondo non ha mai disprezzato la carne perché la sua era un’idealizzazione, che comportava anche tante rotture e richieste di spiegazioni. Idealizzare la carne, non è un controsenso? Bè, c’ha provato anche Cristo. Ma capendo che la scelta individuale non avrebbe prodotto soluzioni, oggi preferisce sostenere l’azione politica dei vegetariani per impedire la produzione industriale di carne.
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Un cane, un gatto o un maialino?
Lasciare il tetto famigliare comporta molti cambiamenti, come la libertà di scegliere quando dove e cosa mangiare. Insomma, anche la libertà di diventare vegetariani. Francesco a 28 anni è andato a vivere con la fidanzata, bravissima a cucinare. Lui ne ha approfittato per diventare vegetariano, anche se grande amante della carne. Perché? Perché gli facevano pena gli animali che vengono uccisi per essere mangiati, e sosteneva l’uguaglianza di specie tra gli animali. Federico ha risentito della sua scelta, nel momento in cui non gli era facile mangiare fuori con gli amici. E soprattutto nel momento in cui il fidanzamento è finito e doveva andare a cena fuori più spesso. Vi rendete conto? Non solo la solitudine, ma perfino la bistecca. Alla fine ha ricominciato a mangiare la carne cedendo a una tartare preparata da un super chef; ne è valsa la pena?
Sicuramente imporsi di non mangiare qualcosa da cui si è fortemente tentati è una condanna, soprattutto se le situazioni rendono complicate questa scelta. Ma, anche a livello fisico, Federico ha riconosciuto che dopo una leggera difficoltà digestiva iniziale (ma i meteorismi non sono forse i nostri fuochi d’artificio anatomici?), ora si sente molto meglio e il consumo di carne è limitato alle poche volte in cui prova a cucinarla e ad alcune cene fuori. Federico, ma un corso di cucina da uno chef vegetariano? Se invece vuoi rimorchiare una nuova ragazza con la cucina, leggi questi nove trucchetti.
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Dai una fettina si prende la coscia
Anche Marta, vegetariana per 8 anni, è la dimostrazione di come si può resistere a tutto tranne che alle tentazioni…e al salame. Infatti dopo aver riassaporato una fettina di salame, Marta ha detto addio al mondo vegetariano, ma confessa che vorrebbe tornare vegetariana in un futuro (vicino o lontano?). Del resto, a sua discolpa, quella fettina era di di salame era piena di vegetalissimo aglio.
Ragazzi, per essere vegetariani o vegani è necessario non solo avere una grande forza di volontà ma anche tanta pazienza e meno pigrizia.