Jannik Sinner vincente agli Open rappresenta la riscossa della Generazione Zeta italiana (e non)

28 Gennaio 2024
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Jannik Sinner ha vinto gli Australian Open, uno dei quattro tornei del Grande Slam del tennis, battendo in finale il russo Daniil Medvedev. In pensione l’icona millennial Valentino Rossi?

È successo: Jannik Sinner ha stracciato il russo Daniil Medvedev nella finale degli Australian Open. Ovvero ha battuto il numero tre al mondo nel ranking ATP alla Rod Laver Arena di Melbourne. Dopo aver perso i primi due set (6-3; 6-3), il ventiduenne tennista italiano ha compiuto una storica rimonta vincendo tre set di fila (6-4; 6-4; 6-3). E così si è beccato due titoli, il suo primo titolo in un torneo del Grande Slam (l’ultimo a farlo in Italia era stato il boomerissimo Adriano Panatta, con il Roland Garros del 1976) e il titolo informale di nuova icona della Generazione Zeta.

Chi è Jannik Sinner

Recap per gli Zeta distratti e i millennial impreparati:

Jannik Sinner  è nato San Candido (Bolzano) il, 16 agosto 2001. Nel 2023 ha raggiunto la quarta posizione nel ranking ATP, la migliore, a pari merito con Adriano Panatta, raggiunta da un tennista italiano dall’introduzione, nel 1973, del sistema di calcolo computerizzato.

Undici titoli ATP, è il più vittorioso tennista italiano dell’era Open; a questo punto vanta un titolo Slam, un Masters 1000, tre ATP 500, sei ATP 250 e una Coppa Davis.

Insieme a Matteo Berrettini, è l’unico tennista italiano ad aver disputato almeno i quarti di finale in tutti i Major.

Finalista alle ATP Finals (2023), nello stesso anno ha contribuito in maniera determinante, sia in singolare che in doppio, alla vittoria della seconda Coppa Davis da parte della nazionale italiana, 47 anni dopo la prima.

Come gioca Jannik Sinner

Vince soprattutto sul cemento, ma va forte anche sull’erba e sulla terra rossa per la sua potenza e velocità. 

Di base destro, ha nel rovescio a due mani il suo colpo migliore, eseguito portando la racchetta subito all’indietro in fase di preparazione, ma non in alto, favorendo l’anticipo sulla palla. Ottima capacità naturale di usare la mano e il polso sinistri per controllare le palle più basse, vanta un veloce rovescio lungolinea. Meno forte nella preparazione del dritto, è salvato dalla velocità di braccio che gli consente d’impattare la palla in fase ascendente producendo traiettorie molto piatte, esplosive.

Fattori generazionali:

Le maggiori qualità che ne fanno il perfetto GenZ: la forza mentale e la capacità di esprimere il meglio sotto pressione

Ben fatto, Jannik!

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