Per non dimenticare.
A proposito di Olimpiadi invernali, c’è una storia magnifica nata sulla pista del pattinaggio veloce dello short track, a Salt Lake City nel 2002: quella della medaglia d’oro di Steven Bradbury. L’atleta australiano è stata una delle più grandi sorprese di quei giochi olimpici, non tanto per la medaglia di per sé ma per come quel primo posto è arrivato.
Chiunque almeno una volta nella vita meriterebbe avere una giornata alla Bradbury. Partire in netto svantaggio, col cuore in pace e senza alcuna pretesa e ritrovarsi a raggiungere il massimo possibile. Perché quelli che avevano ambizioni di gloria sono caduti e perché tu sei sempre rimasto in piedi. In scioltezza. Perché semplicemente doveva andare così.
In Italia la sua escalation viene esemplificata magnificamente dalla Gialappa’s band con un video che per i cultori del genere in rete è diventato semplicemente un punto di riferimento che non ha paragoni. Con buona pace della campionessa italiana Arianna Fontana (e company), per quanti di voi short track è automaticamente e solo il grande Bradbury?