“Prima del Covid mi presentavo agli appuntamenti con la mentalità ‘vediamo come sono’, anche se non era proprio il modo migliore per cominciare. Ora che sono tornata in ufficio frequento i club sportivi e vedo gli amici, non voglio perdere tempo con appuntamenti inutili e persone senza cervello: voglio incontrare qualcuno di divertente, qualcuno da conoscere meglio”.
Prima della pandemia Louise, una ragazza di 33 anni, era una frequentatrice abituale di app di dating, le capitava di uscire con un ragazzo diverso in media una volta a settimana. I primi appuntamenti seguivano sempre lo stesso schema: una birra o due al pub e qualche chiacchiera superficiale. Ma poi il virus ha cambiato le cose: “Adesso mi prendo tempo per conoscere le persone con più calma“, ha raccontato alla BBC.
L’arte del pre-screening
Secondo il quotidiano britannico, i single inglesi hanno cambiato la modalità di approccio al dating online. Proprio come Louise, molti millennial hanno deciso rallentare, riconsiderando il valore delle relazioni più profonde e delle piccole cose, come una passeggiata al parco o una chiacchierata su una panchina. Durante il lockdown l’unica cosa che ci ha salvato, regalando un po’ di speranza, sono state le camminate all’aria aperta, perché abbandonarle? Gli esperti ritengono che sempre più persone siano meno disposte a scegliere appuntamenti dispendiosi, in termini di risorse e tempo. E i dati lo confermano.
Stando ai numeri riportati da BBC, i single nell’era post-pandemica sono decisi a cercare l’amore seriamente. Dopo quasi due anni da scapoli, e un lento ritorno alla vita “normale”, il 58% degli utenti che utilizzano le app online è orientato verso appuntamenti intenzionali, mentre il il 62% si è dichiarato pronto a una relazione significativa e impegnata. Solo l’11% dichiara infine di voler uscire con qualcuno in modo occasionale.
Ma come fare per evitare di sprecare energie preziose? Semplice, gli inglesi hanno adottato l’arte del pre-screening, una serie di tattiche per capire se con il nuovo match c’è davvero feeling: molti messaggi e soprattutto molte video-chiamate.
Entra in gioco il virtual dating
La storia del 33enne John Junior potrebbe assomigliare a quella di molti di noi: frequentatore delle app di dating durante il Covid, terrorizzato dall’idea di prendere il virus e un altro catfish. Per questo ha iniziato a fare FaceTime prima di uscire per un primo appuntamento: “È più facile e più conveniente, – racconta – posso vedere se l’altra persona e io siamo compatibili. È stato un grande vantaggio e ci si sente più sicuri”. Il virtual dating è diventata una pratica in crescita, tanto che secondo Logan Ury, scienziato comportamentale e direttore della scienza delle relazioni presso Hinge, sostituiranno il classico “coffe date”. Facciamo una video call è il nuovo andiamo a prenderci un caffè.
Forse, in fondo (molto in fondo), la pandemia qualcosa di buono l’ha lasciato. Secondo Kate Balestrieri, psicologa e terapeuta sessuale, si tratta proprio della consapevolezza che il mondo frenetico in cui stavamo vivendo avrebbe portato al burnout totale, e non parliamo solo del lavoro, ma anche sul piano delle relazioni. “L’incessante ‘tirare a campare’ che dominava il mondo degli appuntamenti ha lasciato le persone esauste e stanche dell’inautenticità”, ha spiegato, ribadendo il concetto che i giovani sono alla ricerca di connessioni significative. “E anche se non c’è alcuna garanzia che gli ‘appuntamenti lenti’ porteranno a un amore più duraturo, sicuramente si avranno meno incontri negativi e più tempo da dedicare alle cose che contano veramente“, conclude.
Leggi anche: