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Come funziona BeReal, il social preferito dalla GenZ

10 Maggio 2022
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Ribattezzato anche “social della purezza” o “dell’autenticità”, BeReal è l’opposto della versione 2016 di Instagram, con feed immacolati dalle tinte pastello, dove guai a pubblicare una foto con l’acne, pena la gogna mediatica. Fondata nel 2020 dall’ex dipendente GoPro Alexis Barreyat, BeReal è la nuova app di condivisione foto che ha già fatto innamorare la Generazione Z.

Secondo i dati riportati da Apptopia, la sua popolarità è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi due anni, aumentando del + 315% dallo scorso gennaio. Ma vediamo come funziona esattamente

Come funziona BeReal

Secondo quanto riportato sul Wall Street Journal, l’app è stata: “presentata dai suoi creatori come un’alternativa autentica e senza filtri ai post curati su Instagram e TikTok“. Rispetto alle altre piattaforme, il suo approccio alla pubblicazione di contenuti non poteva che essere molto più semplice.

Ecco come funziona: una volta al giorno, BeReal invia una notifica, chiedendo agli utenti di pubblicare la loro foto della giornata, uno scatto qualsiasi che racconti il momento, sia che sia da sdraiati o mentre si sta cucinando la cena. Per prepararsi al selfie si hanno solo 2 minuti a disposizione, al momento dello scatto, l’app acquisirà contemporaneamente le foto dalla camera anteriore e posteriore. Niente filtri o ritocchi, è possibile ricattare la foto, ma gli altri utenti sapranno che si tratta di un secondo take. Il “feed” è composto da una mappa, dove è possibile cercare altri BeReal da guardare (possono essere pubblicati sul feed globale o solo tra amici). Ma c’è una regola: ogni volta si visualizza la foto di qualcun altro bisogna pubblicarne una. 

Perché è diventata così popolare?

“L’etica chiave di BeReal è l’autenticità. La sua mancanza di filtri e il senso di urgenza sono progettati per eliminare qualsiasi nozione di curatela o artificio, parole che sembrano essere state offuscate da Instagram e dai suoi influencer patinati. Non puoi nemmeno vedere cosa sta catturando la fotocamera frontale per aiutarti almeno a scegliere un angolo decente”, racconta la giornalista Niloufar Haidari sulle colonne del Guardian, dopo che ha provato a iscriversi al nuovo social per farne una recessione. 

Finora i feedback sono stati positivi, e i numeri lo confermano, e soprattutto la app sembra aver trovato il suo target ideale, saturo di finzione e abituato alla “cruda realtà”, dentro alla quale si riescono comunque a trovare angoli di bellezza. Il pubblico di BeReal è quello degli studenti universitari. Meredith Mueller, studentessa di giornalismo all’Università del Kansas, ha installato l’app qualche settimana fa. “L’ho scaricata, ho digitato le mie informazioni e poi mi ha suggerito tutti i contati da aggiungere che stavano già usando BeReal”, ha riportato DesertNews.“E mi sono chiesta, come fanno tutte queste persone ad avere già l’app?”. BeReal sembra non aver tradito le promesse fatte da Instagram, TikTok e Snapchat, che promettevano un modo più genuino e intimo di connettersi online. Ma non è andata così.

La domanda cruciale resta però un’altra: è un’app destinata a durare o a sparire nell’oblio delle applicazioni eliminate dal telefono, come è successo per Yo e Frontback? La partita resta ancora aperta.

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