Mai più sottovalutare il potere dell’NSDR per rilassarsi e a dirlo non sono io

3 Aprile 2022
5169 Visualizzazioni

C’eravamo lasciati parlando dell’Emotional Health e delle Recharging rooms: l’importanza di gestire positivamente il flusso delle emozioni, e le stanze (pubbliche e private) per ricaricarsi e ripulire la mente. Bene, sappiate che c’è un’altra tecnica assolutamente da conoscere, si tratta del non-sleep deep rest (NSDR), aiuta ad affrontare l’ansia, lo stress e i cali di concentrazione. Chi la consiglia? Sundar Pichai, nientemeno che il CEO di Google.

In una recente intervista rilasciata al podcast del Wall Street Journal (My Monday Morning Series) Pichai ha spiegato che trova difficoltoso rilassarsi con le classiche tecniche di meditazione, per questo ha iniziato a cercarne di nuove, fino a che non si è imbattuto nel  non-sleep deep rest. “Ho trovato questi podcast che parlano del NSDR. – ha detto Pichai durante l’intervista – Trovo difficile meditare, ma occasionalmente vado su YouTube per guardare un video NSDR. Sono disponibili da 10, 20 o 30 minuti”.

Che cos’è il NSDR e perché funziona?

Come spiega Self,  l’obiettivo del NSDR è raggiungere un livello di recupero e di riposo estremamente profondo, e non necessariamente attraverso il sonno. A coniare il termine è stato il dottor Andrew D. Huberman, che oggi guida guida l’Huberman Lab della Stanford University School of Medicine, e si occupa di studiare il funzionamento del cervello e dei circuiti neurali danneggiati da lesioni o malattie.

“Personalmente uso il NSDR quotidianamente da circa 10 anni e trovo che sia uno degli strumenti a disposizione più potenti per recuperare il sonno perso, la concentrazione e la neuroplasticità”, ha scritto su Twitter. La neuroplasticità, ha spiegato, è la capacità del cervello di modificare le risposte in base alle esperienze vissute. Huberman ha parlato a lungo di NSDR nel podcast The Tim Ferriss Show, dicendo che è un modo per “accedere a stati di riposo profondo, per addormentarsi più facilmente e ridurre lo stress, ma anche per migliorare i tassi di apprendimento”.

Per raggiungere l’auto-indotto stato di calma, Huberman consiglia di seguire il “protocollo”, suddiviso in due pratiche fondamentali: lo yoga nidra e l’ipnosi

L’unione di due tecniche

L’istruttrice di yoga Tracee Stanley ha raccontato a Business Insider in cosa consiste questo particolare ramo della disciplina: “Ci si sdraia sulla schiena a terra, in genere con gli occhi chiusi, e seguendo la guida di un istruttore, virtuale o di persona”. Nello yoga nidra viene chiesto di cercare punti di tensione, concentrarsi sulla respirazione e spostare la consapevolezza in varie parti del corpo. Bisogna “dare alla mente qualcosa su cui concentrarsi”, afferma Stanley. 

Per quanto riguarda l’ipnosi, Huberman la descrive come “uno stato di calma e concentrazione elevata”. L’ipnosi può essere eseguita con l’aiuto di un ipnotizzatore clinico o può essere autoindotta utilizzando varie app o video. “È come guardare qualcosa attraverso un teleobiettivo – ha ribadito il medico – si elimina l’ambiente circostante, e si raggiunge uno stato di alta concentrazione. È è uno stato unico, perché in quel momento mente e corpo si rilassano.”

Exit mobile version