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Dopo le dark kitchen arrivano i dark stores e stanno cambiando le città

23 Marzo 2022
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Avete mai sentito parlare dei Dark Store? Beh, tenetevi pronti e prendete nota, perché in America stanno già funzionando benissimo, e nel Nord Europa sono una vera e propria rivoluzione. La pandemia ha ovviamente accelerato il processo, se prima erano un fenomeno di nicchia adesso si stanno espandendo su larga scala e stanno cambiando la forma delle città.

Secondo la rivista Forbes, i Dark Store si possono definire come “Ex negozi al dettaglio che sono stati riconvertiti in magazzini”. Non sono aperti al pubblico (come un qualsiasi retail), ma sono dei piccoli hub da cui partono consegne di prossimità, che vengono effettuate in pochi minuti e in distanze contenute. 

Come i dark store stanno cambiando le città 

Il caso di Zapp è l’esempio per eccellenza di quanto di Dark Store stiano cambiando l’esperienza cittadina di fare acquisti online. Zapp è un’applicazione che offre un servizio di consegna di beni essenziali, in un tempo davvero limitato (si parla di un’attesa di pochi minuti). L’azienda ha da qualche mese aperto un nuovo “piccolo garage” ubicato tra condomini di mattoni rossi in una strada residenziale chiamata Fagelstraat nel nord-ovest di Amsterdam. 

“Non sapevamo esattamente cosa stessero facendo o che tipo di attività fosse”, spiega Alex (nome di fantasia), alla rivista Wired, “È un’attività aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, quindi i rider entrano ed escono a tarda notte e al mattino presto. Alle 2 del mattino, ci sono spesso persone in piedi davanti alla mia finestra, che fumano e parlano a voce molto alta mentre si prendono una pausa tra una consegna e l’altra”.

A gennaio 2022 c’erano già 31 Dark Stores nella sola Amsterdam, e si pensa che aumenteranno. I Paesi Bassi fanno appello a queste aziende perché il paese è piccolo, densamente popolato e piatto, tutti elementi che rendono il lavoro dei rider molto più semplice.

La domanda è ovviamente alle stelle: il numero di consumatori olandesi che utilizzano app di consegna di generi alimentari è più che triplicato, raggiungendo le  700.000 persone tra il 2021 e gennaio 2022. I Pesi Bassi non sono un caso isolato, in America di Dark Store funzionano altrettanto bene, e stanno avendo sempre più successo anche nel sud dell’Europa.

E in Italia come funzionano i dark shop?

Dai dati riportati sul blog Bizeta si può vedere come, anche in Italia, i Dark Store stiano cambiando l’esperienza dello shopping. I consumatori italiani sono sempre più digitalizzati, e i brand l’hanno capito, per questo stanno cercando nuove strategie per far sì che i punti vendita dialoghino più facilmente con l’e-commerce.

Nel 2020, i consumatori italiani che utilizzavano più canali di vendita erano 46,5 milioni (2,6 milioni in più rispetto all’anno precedente), questo vuol dire che più di 1 italiano su 4 è un consumatore “multicanale” a tutti gli effetti, capace di passare con disinvoltura dall’online all’offline.  

Sempre secondo l’articolo, già nel 2001 la catena di supermercati Esselunga aveva tentato una modalità di vendita simile sperimentando un primo prototipo del Dark Store. Il presente però è diverso, e la compagnia spagnola Glovo (che offre consegna multi categoria) ha già pianificato di espandersi in città chiave, come Milano e Torino. Un altro esempio sono Block e Gorillas, che nel capoluogo lombardo garantiscono la consegna a domicilio della spesa in soli 10 minuti. 

Ci sono dei rischi? Per il consumatore sono più limitati e relativi, l’unico problema che possono causare i Dark Store sono legati all’atto compulsivo dell’acquisto; per la piccola distribuzione classica rappresentano invece un competitor senza precedenti, che potrebbe affossarli se non garantiscono una vendita e-commerce efficiente.