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La strategia dei produttori di vino per conquistare i millennial

26 Marzo 2021
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Dai millennial per i millennial, sfidandosi in fatto di vino e alcool.

Non si tratta di una challenge volta all’ubriacatura, ma un vero e proprio concorso – il primo al mondo – di vini e liquori per conquistare il mercato emergente dei millennial. Si tratta della Millennial Competition, in agenda il prossimo settembre a Los Angeles, che nel frattempo si dà parecchio da fare online. 

Non una fiera vinicola d’oltreoceano ma un contest di degustazione, fatto da produttori, influencer, blogger, tutti rigorosamente millennial, per comprendere e indirizzare i gusti delle nuove generazioni in fatto di alcolici. Soprattutto quelli di qualità che se consumati con parsimonia fanno pure bene alla salute. 

Vino e millennial, un rapporto complesso

Posto che quello con il vino è un rapporto complesso per i millennial, che preferiscono la birra al nettare di bacco, i giovani rappresentano una importante fetta di mercato da conquistare ed educare. Ecco che è importante, e questo è il vero obiettivo del concorso in questione, seguire i produttori anche dopo che la competizione si è conclusa. Perché il vero focus è quello di intercettare i gusti dei millennial di tutto il mondo e declinare la produzione assecondandoli.

Perché se è vero che i più giovani, anche per questioni di low budget, sono attratti da vini economici, è altrettanto vero che a incuriosire sono gli accostamenti eruditi e la ricerca di esperienze gustative nuove, uniti a un’attenzione verso la cantina produttrice e alla sua storia in fatto di sostenibilità e innovazione. Tenendo sempre vigile l’attenzione sul prezzo che non deve essere eccessivo.

Con il vino non è solo questione di gusto

Insomma, non è tanto il profumo di un Cabernet sauvignon, la percentuale di tannini di un merlot o il retrogusto che solo un vino barricato può regalare al palato. A incuriosire i millennial e a spingerli al consumo di un vino è un insieme di fattori che si sommano tra loro. E quanto sta dietro e fuori la bottiglia gioca un ruolo fondamentale. 

Le nuove generazioni, più dei loro antenati, vengono infatti attratte anche da un packaging allettante, elegante, ricercato. Questo vale soprattutto per gli stranieri. Estetica, colore, forma, design per gli americani sono ben più importanti che per gli italiani. Studi recenti affermano che quando i millennial a stelle strisce si trovano di fronte all’acquisto di una bottiglia, nel 92% dei casi bada all’immagine. Per gli italiani il dato di ferma al 70%. 

Vini francesi della Languedoc-Roussillon al top

A quanto pare i vini che possono soddisfare tutte queste caratteristiche sono quelli provenienti dalla regione francese della Langeudoc-Roussillon, che possiede una grande varietà di uve che danno vini diversi tra loro pur essendo semplici da degustare. E soprattutto riescono ad accontentare tutte le tasche. 

Certo, la pandemia e lo stop imposto alle occasioni di conviviali e socializzazione stanno lasciando un segno marcato nel campo dei consumi di vino. Per questo motivo una competizione come quella di Los Angeles può rappresentare un’occasione per avvicinarsi al mondo del vino e degli alcolici in maniera più consapevole e salutare. 

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