Sono giapponese lesson #8 Come fingersi gran maestro di sakè davanti a donna

22 Settembre 2017
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Prima di uscire con la tua fidanzata o con donna che ti piace e di andare ad un ristorante giapponese fatti una domanda: sei sicuro di poter scegliere lo sakè giapponese giusto? Ecco (le prime ) tre cose utili per farla sbocciare come un ciliegio a maggio.

Ciao a tutti! Sono Kentaro. Credo ormai che tutti (gli italiani) sappiano cos’è lo sakè giapponese. Però, un attimo…

Sei sicuro di poter scegliere il sakè migliore giusto quando porti la tua ragazza in un ristorante giapponese? Puoi sceglierne uno giusto senza nessuna agitazione? Sei diventato ansioso? E se lei ti chiedesse come bere il sakè caldo o freddo? Dai, tranquillo che, a dir la verità, anche tra noi giapponesi non ci sono tanti che sono a buona conoscenza della bevanda alcolica giapponese. Anche a proposito della gradazione del sakè, molti nipponici non capiscono molto. Se leggete qui sotto, potrete essere più bravi della maggior parte dei nipponici per quanto riguarda lo sakè giapponese.

Adesso ti faccio alcuni esempi di come selezionarlo. Se vuoi abbinarne uno con piatti dei frutti di mare, devi rivolgerti assolutamente al Jun-Mai Dai-Ginjo, oppure almeno Jun-Mai Ginjo. Se invece sei un forte bevitore, ti devi cimentare con il Honjozo che ti dà conforto strong grazie a una gradazione del sakè più elevata!

Ecco qui sotto tre cose da imparare per scegliere sakè giapponese giusto per ogni tua occasione e appuntamento romantico:

Dai-Shin-Shu, il Sake proveniente dalla Prefettura di Nagano. L’eccellenza è il tipo Jun-mai Ginjo

1: Esistono tre tipologie fondamentali: Honjozo (本醸造), Ginjo (吟醸) e Dai-Ginjo (大吟醸)

Se volete essere promossi da un vero intenditore come me, questi sono fondamentali da sapere e imparare a memoria. A parte che ci sono diversi brand di sakè giapponese, bisogna sapere anche ci sono tre tipologie a seconda di ricetta e metodo con cui si fabbrica uno sakè giapponese. Nell’ordine, da inferiore a superiore: Honjozo (本醸造), Ginjo (吟醸) e Dai-Ginjo (大吟醸). Quest’ultimo si pronuncia “Dai-Ghingio” in italiano. Come saprete già, il vino di riso è prodotto con il riso raffinato per ottenere un sapore più ricco, e il sapore quindi dipende dal livello di raffinazione del riso. Per essere nominato Dai-Ginjo (大吟醸), il riso dovrà essere raffinato almeno al 50% di ciascun chicco per poi esserne tolto la parte esterna che di solito impedisce di ottenere un buon sapore alla fine di produzione.

Per il Honjozo (本醸造), la percentuale scende fino a 70%, il che significa che si usa 30% di ogni chicco del riso. In questo caso, la differenza del percentuale di raffinatura darà al Dai-Ginjo (大吟醸) un sapore molto più aromatico come di frutta fresca o di alito di Gran Maestro. Il Honjozo (本醸造), invece, assumerà un sapore forte e insistente nella bocca come se la tua lingua restasse lì dentro. Naturalmente si sposa meglio con i piatti di sapore forte. Comunque, sebbene non ci sia una regola esatta, la percentuale più bassa di raffinatura è il 23%, cioè ben il 76% di ogni chicco del riso andrà perduto in raffinazione.

Sashimi di pollo, perfetto abbinamento per il Sake di lusso

2: Cos’è il Jun-Mai (純米)?
Un altro discorso ma non meno importante, riguarda il Jun-Mai (純米). Questo termine significa che il prodotto davanti a te è fatto esclusivamente con acqua proveniente dal territorio, riso e Koji-Kin (麹菌), una specie di muffa che serve per la fermentazione del sakè. Nel caso, invece, di Non Jun-Mai (純米), la differenza sta nella aggiunta di alcole non naturale durante la produzione. Tutti e due sono veri metodi di produzione dello sakè giapponese. Solo che dovete sapere ci sono due livelli da questo punto di vista. Insomma, per esempio, ci può essere uno di Ginjo (吟醸) e dall’altra ci può essere un altro di Jun-Mai Ginjo (純米吟醸). Di solito questo ultimo è più buono nel senso che avrà un sapore più pulito e un odore fruttato. Tuttavia, alla fine il sapore cambierà abbastanza da prodotto a prodotto e da un Kura (蔵) ad un altro.

Una nave in viaggio verso Hokkaido.

3: Due regioni/province da sapere
Passiamo a parlare delle regioni famose per la produzione dello sakè giapponese. Aomori, a sud di Hokkaido (北海道), ha diversi famosi e tradizionali Kura (蔵) come Nishida-Syuzo (西田酒造) che vanta la produzione del Den-Syu (田酒) che a sua volta si evolve in una gamma più ampia di prodotti. Generalmente, il sapore di questa serie di prodotti è forte ma non insistente e fruttato. Il massimo di qualità del Den-Syu è Uto (善知鳥), che va pronunciato U-to-o.
Poi c’è Niigata (新潟). Una famosissima provincia nota per il marchio Kubota (久保田). Il Kura (蔵), Asahi-Syuzo (朝日酒造), ha una vasta gamma di prodotti di Kubota (久保田), a partire da Hyaku-ju (百寿) fino a Man-ju (萬寿). Sono interessanti anche i loro nomi: il primo significa “100 felicità” mentre il secondo “10.000 felicità”. Dipende da quante felicità vuoi… In base a quello cambierà anche prezzo del saké.

 

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