Dropshipping? I soldi veri si fanno vendendo vino ai vichinghi
In alto i calici, squillino le trombe, trombino le squillo, è arrivato l’arrotino per le asce dei vichinghi e si chiama vino italiano.
Dropshipping? I soldi si fanno vendendo vino ai vichinghi. Parola dell’ambasciata di Oslo. Sono loro ad aver stilato un documento che ci illustra come fare e mostra il consumo di bevande alcoliche in Islanda rapportato agli altri paesi del nord Europa. Risultato? Vendere del vino nell’isola più a Nord d’Europa può essere un affare.
Gli islandesi hanno inoltre un consumo pro capite di bevande alcoliche (quasi 65 litri) molto superiore a quello degli abitanti degli altri paesi scandinavi. Dopotutto in Islanda fa davvero freddo e una bottiglia di vino sembra un metodo più sicuro di scaldarsi e socializzare rispetto a sedersi intorno a un geyser.
«Se non ti piace il tempo islandese adesso, aspetta cinque minuti: probabilmente peggiorerà!»
Proverbio islandese secondo Wikiquote
Ovviamente bevono tantissima birra, sia chiaro, ma a quanto pare hanno posto anche per del buon vino. Perché pensavate di rifargli il Tavernello?
Bere bevande alcoliche è un lusso, in Islanda, come del resto in tutti i paesi scandinavi: una bottiglia di vodka costa circa 60 euro, e una pinta di birra circa 10 euro. Dovendo spendere tantissimi soldi per il vino quantomeno vogliono garantirsi di portarsi a casa una buona bottiglia.
«Thor, figlio di Odino, prometteva di sconfiggere i giganti di ghiaccio, Gesù di liberarci dal male. Io non vedo giganti di ghiaccio in giro»
Muratore ubriaco durante la costruzione del nuovo tempio pagano a Reykjavik.
L’islanda ha combattuto l’alcolismo per due secoli, l’alcool è infatti così costoso proprio per questa ragione e più c’è alcool più la bottiglia è costosa. Inoltre, fino al 1989 infatti c’è stato il proibizionismo il mercato è giovanissimo ed è cresciuto letteralmente con i millennial islandesi.
Gli abitanti di quest’isola magica sono anche particolarmente attenti al vino biologico altra possibile strategia per entrare sul mercato.
Sono un millennial, non ho un azienda vinicola, che faccio?
C’è un limite di bottiglie che puoi portare in Islanda durante un viaggio ma nulla ti vieta di portarle e rivenderle. Gli islandesi apprezzeranno e con le bottiglie vendute potrai ripagarti facilmente la benzina per viaggiare e visitare l’isola.
Leggi anche:
Alexa, consigliami un vino buono che devo fare bella figura
Vin-fluencer, la nuova vocazione per i millennial amanti del vino
Vino, Play e Superlega: investimenti sicuri per i millennial