Avete visto La La Land e sognate di andare a Los Angeles? Fidatevi, c’è molto di più nella città degli angeli. Vi hanno tenuti nascosti molti luoghi incredibili e soprattutto dimenticatevi tutte quelle lacrime interminabili di Mia (Emma Stone): LA è una città pazza che vi farà divertire tantissimo.
Inutile programmare soggiorni di una settimana, la California è grande e c’è tanto da vedere. A Los Angeles basta starci tre o quattro giorni per vedere quello che merita e per farsi un’idea di come si vive nella città delle star.
Quindi, per fare come i losangelini, dimenticatevi del trasporto pubblico: gli autobus sono sempre vuoti, la metropolitana dicono funzioni bene ed è economica (l’unica cosa in città a cui si può attribuire questo aggettivo) ma alla fine tutti usano Uber o Lyft. Se poi scegliete di condividere la macchina – pool – con altre persone, le tariffe sono davvero convenienti. Il bello del car pooling è la gente con cui si viaggia: di giorno turisti stranieri che in genere non hanno molta voglia di parlare, di sera local che escono a cena che ti raccontano che mantenere le amicizie in città non è affatto semplice. “Da Venice Beach per raggiungere Downtown impiego un’ora, se non trovo traffico”: ecco spiegato il motivo.
Ma andiamo con ordine. Di Los Angeles tutti conosciamo la Walk of Fame che puntualmente delude tutti: ti aspetti una grande via pedonale tappezzata di stelle e impronte di mani famose e invece è una strada trafficata, zeppa di negozi di souvenir e le stelle sono compresse in uno stretto marciapiedi affollato. Altro mito da sfatare è il Sunset Boulevard: certo ci sono alcuni dei locali più famosi al mondo, come il Whisky a Go Go e ci si può pure andare a fare un giro, ma l’atmosfera è finta.
Ecco perché è meglio spostarsi a Downtown, non spenderete molto meno per dormire, ma questa parte di città, molto più simile ad altre metropoli americane, è più alla mano, facile da girare e vera. Le costruzioni di Los Angeles sono piuttosto basse per l’alto rischio di terremoti, ma non qui a Downtown dove gran parte della vita, sicuramente molta di quella da viaggiatori, si svolge sui rooftop dei grattacieli. I losangelini fanno colazione, pranzo, aperitivo, cena, yoga, crossfit e qualsiasi altra cosa vi venga in mente, sulle terrazze.
A differenza di New York, Chicago e altre città, Downtown di LA è più varia perché accanto a grattacieli di vetro rimangono vecchie fabbriche in mattoni adibite a uffici o case. Altra grande differenza con il resto degli Stati Uniti è il cibo. In California e soprattutto a LA sono tutti salutisti, non a caso la città è il regno del fitness. Il Grand Central Market, che quest’anno compie 100 anni, è una food hall aperta tutti i giorni dalle 8 del mattino alle 10 di sera. Il capannone è pieno di diner che cucinano cose diverse, tutte da assaggiare… Ma se le assaggiate davvero tutte non vi alzate più dalla sedia e sarebbe un male visto tutto quello che c’è da vedere.
Proprio in Downtown ci sono i musei più belli della città. In La La Land Emma Stone e Ryan Gosling ballano nella Infinity Room del The Braod Museum. Imperdibile, solo che adesso, le stanze dell’artista Yayoi Kusama sono 6 perché è in corso la mostra Infinity Mirrors fino al 1° gennaio e quindi ci sono più ambienti onirici in cui perdersi e scattare foto che vi garantiranno valanghe di cuori su Instagram. E soprattutto non dimenticate di andare al secondo piano dove è esposta la collezione permanente del museo (i proprietari sono un’anziana coppia californiana): pensate a un nome dell’arte del Novecento. Sicuramente troverete una sua opera qui.
Dicevamo che Los Angeles è meglio dal vivo che al cinema. È così. Nel complesso è molto caotica, ma ci sono anche zone dove poter passeggiare e godersi il clima bellissimo. Silver Lake è uno dei quartieri più carini e quello con la fama hipster per eccellenza. Si trova a est di Hollywood, sotto le colline del Griffith Park. L’ingresso nel quartiere è segnalato dal cartello Sunset Junction. Qui si possono fare affari in negozietti di dischi o di abiti vintage oppure si può andare al Cafe Stella. Tutto molto tranquillo e, anche qui, molto instagrammabile.
A proposito di Griffith, una delle scene più iconiche di La La Land è girata proprio all’Observatory del Parco. La vista sulla città è bella, per carità, ma c’è un posto meno conosciuto e di gran lunga migliore per foto panoramiche. È il Runyon Canyon dove vanno a correre la mattina e la sera molti local – rigorosamente insieme ai loro cani. La cima che si raggiunge con una camminata in salita di 20 minuti, è più in alto e più centrale rispetto a quella del Griffith Observatory e soprattutto quando sarete lì al tramonto avrete intorno una decina di persone al massimo e non una folla armata di smartphone.
Abbiamo lasciato per ultima la zona più bella di Los Angeles: Venice Beach! L’anima hippie – lontana anni luce dalla patina e dai luccichii di Hollywood – qui è intatta. Se volete mangiare non andate nei locali sull’Oceano perché sono più turistici. Potete scegliere tra il bar Lemonade oppure il Cafe Gratitude, dove il cameriere durante le ordinazioni vi darà il compito della giornata, per esempio: “Pensa al sogno più grande che vorresti realizzare” e ti invita a ordinare i piatti dicendo: “I am + il nome del piatto”. Le portate hanno infatti come nomi aggettivi riferiti a caratteristiche delle persone quindi vi troverete a dire “I am ambitious” o “I am fabolous”.
Venice Beach si chiama così per i canali che niente hanno a che vedere con quelli di Venezia, ma cosa volete, siamo in America. Ma dopo i canali viene sempre il mare o in questo caso l’Oceano. È qui che vi sentirete per la prima volta dentro a un film, o a un telefilm se eravate appassionati di Baywatch: skater, surfisti, ciclisti, runner che sotto il sole si godono il bello della spiaggia. E anche allora, godendovi il tramonto, sarà meglio di come ve l’eravate immaginato.
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