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Hemingway cocktail: ecco i drink preferiti dalla spugna della letteratura

3 Giugno 2018
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“Avete mai sentito parlare di qualcuno ubriaco al lavoro?” disse una volta Ernest Hemingway durante un’intervista. A dire il vero io qualche volta sì. Lui invece diceva di non aver mai bevuto mentre scriveva e che, leggendo Faulkner, “l’unico che ogni tanto beve mentre scrive”, si capiva benissimo quando avesse iniziato con il primo sorso. Comunque sia, Hemingway era una spugna. Non ha senso mentire, vecchio Ernest. Ecco quindi a voi gli Hemingway cocktail. 

 

Nonostante la bottiglia non fosse mai accanto alla sua macchina per scrivere, Hemingway aveva una grande fama di bevitore. Ma soprattutto era un grande intenditore. Sì, noi in vacanza a Cuba andiamo alla Bodeguita del Medio per assaggiare il “vero” mojito. Ok, va tutto bene. Ma c’è di più.

 

Questi sono i cocktail che l’autore di Per chi suona la campana amava bere dopo le sue sessioni di scrittura.

 

Daiquiri

Forse il più famoso tra gli Hemingway cocktail. Lo scrittore lo ha scoperto a L’Avana, a Cuba, al bar Floridita dove oggi tutti i suoi fan vanno ad assaggiarlo e quelli un po’ folli (di fan) si fanno anche fare una foto con la sua statua. Pare che lui lo bevesse senza zucchero e con doppia dose di rum. E che gli piacesse così tanto da esserne riuscito a bere 17 in una sola volta.

Ingredienti: rum, zucchero, lime.

“This frozen daiquiri, so well beaten as it is, looks like the sea where the wave falls away from the bow of a ship when she is doing thirty knots.” —Islands in the Stream

 

Gibson

L’amore di Hemingway per il Martini non era un segreto. Nell’Addio alle armi il protagonista Frederic Henry ne parla così: “Non avevo bevuto nulla di così bello e pulito”. L’aggiunta di Hemingway consisteva in cipolle come guarnizione del cocktail, che dovevano essere fredde anzi ghiacciate. Et voilà, ecco un Gibson!

Ingredienti: gin, dry vermotuh, cipolle.

“We…have found a way of making ice in the deep-freeze, in tennis ball tubes, that comes out 15 degrees below zero; with the glasses frozen too, it makes the coldest martini in the world. [The] whole drink comes out so cold you can’t hold it in your hand. It sticks to the fingers.”

 

Bloody Mary

Hemingway amava questo aperitivo fresco e saporito. Per lui la regola per prepararlo in maniera perfetta era molto semplice: se ti viene forte, aggiungi un po’ di pomodoro; se manca di carattere, aggiungi un po’ di vodka (ma solo di qualità).

Ingredienti: vodka, succo di pomodoro, succo di limone, salsa Worchester, Tabasco, sale e pepe, sedano.

Keep on stirring and taste to see how it is doing. If you get it too powerful weaken with more tomato juice. If it lacks authority add more vodka

 

Death in the Afternoon

Amante dello Champagne, tanto da ritenerlo uno degli investimenti migliori avendo dei soldi a disposizione, Hemingway lo beveva spesso. Questa è una sua ricetta: a un bicchiere di Champagne si aggiunge come topping un goccio di assenzio. Il nome non è un caso…

Ingredienti: Champagne, assenzio

“Pour one jigger absinthe into a champagne glass. Add iced champagne until it attains the proper opalescent milkiness. Drink three to five of these slowly.”

 

Scotch & Soda

Ed eccoci all’Hemingway cocktail della staffa. Semplice, rilassante, pare fosse davvero la sua bevanda preferita che in effetti compare più volte nei suoi romanzi. Per capire perché basta provarlo.

Ingredienti: Scotch, soda
“Never delay kissing a pretty girl or opening a bottle of whiskey.”

 

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